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Malaspina, tre detenuti ingoiano batterie e finiscono in ospedale

Per gli agenti, però, il gesto farebbe parte di un piano di fuga che è stato sventato

Avrebbero ingerito batterie per lasciare il Malaspina di Palermo dove erano detenuti e farsi ricoverare in ospedale. Protagonisti della vicenda, tre reclusi stranieri. Il sospetto degli agenti, però, è che il loro gesto farebbe parte di un piano di evasione. I poliziotti penitenziari, però, sono riusciti a farli ricoverare in una struttura sanitaria carceraria esterna e non in una normale corsia d’ospedale da dove sarebbe stato più facile tagliare la corda. Circostanza, questa, che avrebbe mandato a monte il loro progetto. E’ accaduto sabato sera. Approfittando del fatto che in servizio vi erano pochi agenti, i tre hanno accusato un malore. Uno dei tre è lo stesso che aveva incendiato gli istituti penali per minori di Milano, Catania e Palermo. Al Malaspina c’è una situazione insostenibile con celle sovraffollate e pochi agenti in servizio. Peraltro manca anche il comandante di reparto. Una situazione esplosiva, insomma, che culmina spesso in episodi del genere. La UilPa Penitenziari lancia l’allarme. “Si tratta di azioni – sostiene Gioacchino Veneziano, segretario regionale – che potrebbero essere finalizzate propria ad evadere dalla struttura considerata la carenza di organico e la mancanza di un Nucleo operativo per espletare servizi di piantonamenti e traduzioni”.

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