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Rotaract di Trapani dona due computer a Badia Grande

Il Rotaract di Trapani ha donato due computer portatili nuovi, completi di sistema operativo licenziato, ai giovani migranti ospitati dal SAI Valderice e dal progetto FAMI 24 Welcome con sede a Bonagia, gestiti dalla Cooperativa Sociale Badia Grande.

Non solo un atto di generosità, ma un passo concreto verso l’integrazione e l’empowerment di chi si trova in una fase di transizione così delicata nella propria vita.

La responsabile del SAI di Valderice, Valentina Villabuona, e la coordinatrice dei centri di Accoglienza per Minori Stranieri non Accompagnati Valentina Vicari hanno accolto, sabato scorso, una delegazione del Rotaract di Trapani, guidata dal Presidente Bianca Pugliese.

Presenti all’incontro anche una folta rappresentanza dei beneficiari.

Il progetto che ha portato alla donazione dei due computer è iniziato durante le festività natalizie con uno spettacolo di beneficienza organizzato dal Rotaract e con il coinvolgimento delle scuole del trapanese. L’acquisto dei due computer, installati nell’aula multimediale del centro, arriva proprio con i fondi raccolti durante l’evento. L’obiettivo è quello di ampliare le competenze informatiche dei beneficiari, facilitare la ricerca di lavoro, migliorare la comunicazione e incrementare la socializzazione.

Il Presidente del Rotaract di Trapani, Bianca Pugliese, insieme a Greta Margagliotti, Coordinatrice dei Progetti SAI della Cooperativa Badia Grande, stanno già pianificando una serie di stage formativi per la prossima stagione, in collaborazione con le Associazioni di Categoria e l’imprenditoria della provincia di Trapani.

L’obiettivo è rispondere alla crescente domanda di manodopera nei settori dell’agricoltura, della pesca, della zootecnia, dell’industria conserviera, dell’edilizia e del turismo ricettivo. Queste opportunità mirano a integrare i migranti nel mercato del lavoro locale. Ma non solo: si cerca di sopperire alla carenza di manodopera in settori spesso caratterizzati da lavori manuali faticosi, dai quali le nuove generazioni locali stanno sempre più fuggendo.

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