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Sedici anni di “Operazione Strade Sicure”

L'Esercito, assieme alle forze di Polizia, impegnato per garantire più sicurezza e la sorveglianza dei punti sensibili nelle principali città italiane.

Continua l’Operazione Strade Sicure, quest’anno al suo sedicesimo anno di attività, che vede impegnato l’Esercito assieme alle forze di Polizia per garantire più sicurezza e la sorveglianza dei punti sensibili nelle principali città italiane.

Tra pochi giorni ricorrerà il 16° anniversario dell’inizio dell’Operazione “Strade Sicure” avviata nel 2008 e che vede l’Esercito per le strade delle principali città italiane per garantire la sorveglianza dei punti sensibili. Sedici anni di attività dell’Esercito per garantire più sicurezza con un bilancio sicuramente positivo caratterizzato da diversi fattori di successo come spiegato dal capitano Fabio Guidotto, comandante di complesso Strade Sicure Raggruppamento 5 Sicilia.

Il 4 agosto 2024 ricorrerà dunque il 16° anniversario dell’inizio dell’Operazione “Strade Sicure” avviata nel 2008, in virtù della Legge n. 125 del 24 luglio del 2008. “Grazie all’impegno e al qualificato contributo posto in essere, l’Esercito – si legge in un comunicato – opera in concorso e congiuntamente alle Forze di Polizia, a difesa della collettività, per il presidio del territorio e delle principali aree metropolitane e la sorveglianza dei punti sensibili”.

I soldati dell’Esercito, a premessa dell’impiego nell’Operazione “Strade Sicure”, svolgono una fase di addestramento che prevede, oltre alla formazione su aspetti giuridici e legali, lezioni di primo soccorso, di tiro con le armi portatili ai poligoni e ai simulatori nonché tecniche di controllo della folla e di Metodo di Combattimento Militare (MCM) che consente di intervenire con gradualità e tempestività in ogni situazione ed è studiato per garantire al militare, completamente equipaggiato, la sopravvivenza anche senza l’impiego delle armi da fuoco.

Al momento, gli uomini e le donne dell’Esercito Italiano impiegati nell’operazione sono 6600 e, di questi, 200 dedicati all’operazione ambientale “Terra dei Fuochi” e 800 per “Stazioni Sicure” che prevede la vigilanza di 20 stazioni nelle città di Genova, Milano, Torino, Bologna, Venezia, Verona, Firenze, Roma, Napoli, Bari e Palermo. In particolare in Sicilia sono impiegati, nel Raggruppamento 5 dell’Operazione “Strade Sicure”, circa 630 tra uomini e donne dell’Esercito che quotidianamente operano in 7 province (Trapani, Palermo, Caltanissetta, Messina, Catania, Ragusa e Agrigento) effettuando presidi fissi nonché vigilanze dinamiche dedicate per il controllo del territorio.

“Fattori chiave del successo dell’Operazione – riporta un comunicato stampa diramato dall’Esercito – sono rappresentati dalla tempestività di intervento, dalla capacità di rimodulazione del dispositivo in base alle esigenze in ogni condizione climatica e dalla capillare distribuzione delle unità sul territorio. Attraverso questi fattori, in molteplici circostanze, si assicurano la tutela del bene comune e la salvaguardia della vita umana, come a luglio scorso, quando 4 militari dell’Esercito impiegati nell’Operazione Strade Sicure in Sicilia, liberi dal servizio, hanno tratto in salvo una madre con le sue 2 figlie che si erano avventurate in mare nelle acque agitate del litorale di Siculiana Marina. L’Esercito Italiano ha sempre più un ruolo centrale nel fornire un contributo alla sicurezza delle città e delle loro periferie”.

Mario Torrente

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