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“Un amore che puzza di pesce”

di Mario Torrente

È un racconto tutto trapanese ambientato alle Barracche, tra uomini e donne di un tempo. Di una Trapani che non c’è più. Tra paranze e ciancioli. Tra Torre di Ligny ed il Villino Nasi. Tra il capuzzunaro e l’arca. Qui, tra “strummali” ed i giochi dei bambini che crescevano liberi tra mare e scogli, nasce la storia d’amore tra Nino e Tuzza. Lui pescatore figlio di pescatori, lei figlia di un farmacista che va a studiare a Milano per diventare medico. Una storia d’amore contrastata dal padre della ragazza.

Ma nel libro del professore Francesco Torre ci sono anche i racconti di pirati e corsari, con quel Mammadrau che faceva paura ai bambini, addormentati con le antiche ninne nanna, le cialome. E poi c’erano quei riti per tagliare le draunara, con una preghiera per invocare i santi ed un rituale fatto dalle donne da Tore di Ligny.

ASCOLTA L’INTERVISTA AL PROFESSORE FRANCESCO TORRE

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