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“Iddu – l’ultimo padrino”, le interviste ai protagonisti

667 spettatori, ieri sera, hanno riempito il Cine Teatro Ariston per l’anteprima di “Iddu – l’ultimo padrino”, il film girato tra giugno e luglio del 2023 in provincia di Trapani.

Una sala in trepida attesa, soprattutto per la presenza di Elio Germano che ha raccontato come si è preparato all’interpretazione del boss Matteo Messina Denaro

«Questo film – ha raccontato l’attore romano – si doveva chiamare “Il latitante” perché pensato prima dell’arresto. Con l’arresto sono cambiate un po’ di cose, perché questo personaggio era scritto con un esercizio di fantasia. Invece abbiamo scoperto la sua voce e alcune cose del suo carattere hanno confermato l’intuizione degli autori. Abbiamo avuto degli strumenti in più per la costruzione di questo personaggio, insomma. Il grande privilegio è stato quello di poter affrontare, attraverso lo studio di questo personaggio, la storia del nostro Paese. Purtroppo, infatti, la storia di questo personaggio è intrecciata con eventi che hanno caratterizzato la storia dell’Italia».

Dell’interpretazione di Germano colpisce soprattutto l’utilizzo di un siciliano poco conosciuto nel mondo del cinema: quello trapanese.

«La preparazione – continua Elio Germano – è stata molto rigorosa: sui testi, sui processi e anche sulla lingua. C’è stato un collega di Marsala, Alessio Piazza, che si è occupato di dare agli attori, che avevano provenienza varia, il tipo di coloritura e di accento trapanese, per avere una comunione di accenti soprattutto nella famiglia e in chi girava intorno al protagonista Matteo»

“Iddu – l’ultimo padrino” è un film grottesco. E a spiegare il perché sono stati direttamente i registi, anche loro presenti in sala ieri a Trapani

«Un film è grottesco – hanno spiegato Fabio Grassadonia e Antonio Piazza – quando c’è un misto di tragico e ridicolo. Studiando il mondo di questo latitante e scoperchiandolo, ci siamo resi conto che quel mondo era ridicolo. Le figure che volteggiavano attorno a lui, erano figure ridicole».

Chiara Conticello

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