“La super Camera di Commercio che si vuole creare attraverso l’emendamento al Decreto “Sostegni Bis” rappresenta un conglomerato che nulla aggiunge alla necessità di fornire un supporto alle imprese presenti nei nostri territori. Unire le realtà territoriali di Ragusa e Siracusa con Caltanissetta, Agrigento e Trapani determinerebbe uno scompenso operativo destinato a creare danni alle attività produttive quando, invece, in questo momento, il nostro unico pensiero dovrebbe essere quello di sostenere le economie locali”.

È quanto affermano, in una nota congiunta, i sindaci dei territori interessati, vale a dire Peppe Cassì per Ragusa, Francesco Italia per Siracusa, Roberto Gambino per Caltanissetta, Francesco Micciché per Agrigento e Giacomo Tranchida per Trapani. I sindaci hanno definito la supercamera di commercio “un mostro giuridico, oltre che operativo, che renderà impossibile la vita alle imprese”.

I sindaci contestano la decisione che investe il sistema camerale siciliano. Una decisione esclusivamente dalla politica, calata dall’alto senza alcun tipo di confronto con le imprese dei territori e le associazioni di categoria che le rappresentano. Tranchida e gli altri primi cittadini ricordano come invece, in precedenza, l’aggregazione tra le Camere di Commercio della Sicilia occidentale da un lato e della Sicilia Orientale dall’altro, ad esclusione delle città metropolitane, fu un atto voluto dalle forze economiche e produttive.

I sindaci chiedono alla politica nazionale di non dare seguito all’emendamento dell’on Stefania Prestigiacomo che ha creato questo groviglio istituzionale, geografico e territoriale nel decreto legge di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza di operare un “ritorno al recente passato” ripristinando quindi gli accorpamenti tra Catania – Ragusa e Siracusa da un lato e Agrigento – Caltanissetta e Trapani dall’altro.