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Trapani: revocata, per decadenza, l’area del bacino alla BNT

L’autorità portuale della Sicilia occidentale ha revocato, per decadenza, l’area del bacino di carenaggio concessa alla società Base Nautica Trapani del gruppo MARINEDI. La BNT ha comunque presentato ricorso.

di Nicola Baldarotta

Una vicenda sulla quale sarà necessario fare chiarezza, soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo dell’ex Cantiere navale di Trapani. Di base c’è che l’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia occidentale ha revocato la concessione dell’area alla BNT, società del gruppo Marinedì. Decadenza dei termini contrattuali. Sarebbe questa la motivazione principe che ha fatto scattare il provvedimento. Dallo scorso 30 di settembre, sull’utilizzo dell’area del bacino concesso a Base navale trapani è aperto un contenzioso giudiziario, poichè la stessa BNT ha presentato ricorso avverso il provvedimento.
Spetta all’Autorità Portuale di Sistema, certamente, fare rispettare quanto contenuto nel bando di gara di concessione dell’area dell’ex Cnt. Su quali siano i termini non rispettati, però, bocche cucite da parte dell’Autorità portuale. Abbiamo provato negli ultimi giorni ad avere dichiarazioni ufficiali, disturbando persino lo stesso presidente dell’autorità portuale Pasqualino Monti ma non siamo riusciti ad ottenere risposte chiare e definitive né una dichiarazione ufficiale.
Cosa che, invece, non è avvenuta confrontandoci con la parte imprenditoriale: dalla BNT, infatti, ci hanno fatto sapere che “in relazione alla vicenda della decadenza della concessione demaniale, la società Base Nautica Trapani, lette le motivazioni, con stupore e indignazione per quanto scritto, è costretta ad approntare tutte le azioni di ordine legale e amministrativo al fine di tutelare il lavoro svolto e l’immagine della società immotivatamente colpita da un provvedimento che appare,ictu oculi, privo di fondamento”. Così ci scrivono, nero su bianco.
La BNT precisa di avere avuto sempre rapporti di grande stima e correttezza con l’Autorità Portuale. Pertanto, questo provvedimento ai loro occhi appare ancora più pregiudizievole, in quanto lesivo di quel principio di buona fede che ha sempre ispirato la loro gestione.
Nel ricorso avverso il provvedimento evidenziano quelli che, per loro, sono punti dirimenti della vicenda: è mancato un corretto contraddittorio e non sono state eseguite le minime verifiche burocratico/amministrative che avrebbero consentito di accertare gli adempimenti svolti e l’esistenza di documentazione che è stata dichiarata dall’Ente mancante.
E poi rincarano la dose contro l’Autorità portuale: secondo la BNT ci sarebbero ulteriori carenze da parte dell’Autorità riguardo ad attività previste nell’atto concessorio a carico dell’Ente. Si riferiscono, ad esempio, alla rimozione di rifiuti pregressi ed al carico/scarico massi dell’Ador.mare. Tali attività di sgombero erano assolutamente necessarie ed indispensabili per la bonifica e ristrutturazione del sito. In attesa degli sviluppi, era doveroso da parte nostra darvi contezza di quanto sta accadendo nell’area ex CNT al porto di Trapani.

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