venerdì, Settembre 20, 2024
20.7 C
Trapani
HomeCronacaGli affari della mafia in Brasile, un arresto e un maxi-sequestro

Gli affari della mafia in Brasile, un arresto e un maxi-sequestro

Un arresto, 17 indagati e 50 milioni di euro sequestrati. Il bilancio di una operazione antimafia condotta dalla guardia di finanza di Palermo assieme alla polizia federale brasiliana, coordinata dalla Dda del capoluogo siciliano e dal Tribunale Federale del Rio Grande Do Norte. Sgominata un’organizzazione che riciclava i soldi di Cosa nostra nel Paese sudamericano. In manette è finito un imprenditore di Bagheria, Giuseppe Bruno, che da tempo si era trasferito a Natal, in Brasile. I reati ipotizzati sono concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, riciclaggio e autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, aggravati dalla finalità di aver agevolato importanti famiglie mafiose.
L’operazione di questa mattina è arrivata al culmine di una complessa attività investigativa, avviata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo con l’obiettivo di far luce sugli interessi di esponenti di spicco di Cosa Nostra palermitana in compagini societarie in Italia e all’estero. In particolare in Brasile. In questa direzione, le indagini avrebbero fatto emergere investimenti di capitali mafiosi in iniziative imprenditoriali e in società brasiliane. Il denaro, secondo le ricostruzioni investigative, sarebbe giunto a destinazione per il tramite di sofisticati meccanismi di riciclaggio, basati, tra l’altro, sull’impiego di plurimi conti di transito accesi presso istituti finanziari, prevalentemente all’estero.
Al vertice di questo sistema, uno dei più autorevoli boss palermitani, dal 2018 reggente del mandamento mafioso di Pagliarelli (sino al suo arresto nell’aprile del 2021), il quale sin dal 2000 avrebbe stretto un’alleanza d’affari con l’ imprenditore bagherese.
A fornire loro il supporto necessario al perfezionamento di articolate operazioni societarie, in Italia e all’estero affermati professionisti. Due di loro operavano in Emilia Romagna, regione dove l’uomo d’onore dopo un precedente periodo di detenzione, per alcuni anni aveva vissuto. Grazie al sostegno di questa rete, il sodalizio, dopo aver realizzato alcune lucrose iniziative imprenditoriali sul territorio nazionale (tra cui un noto resort in provincia di Trapani) a partire dal 2016, avrebbe spostato il baricentro dei propri interessi principalmente in Brasile, potendo lì contare, in una prima fase, anche sull’appoggio di un altro imprenditore romano, poi tratto in arresto, nel 2019, dalle Autorità brasiliane perché ritenuto mandante di un omicidio avvenuto 5 anni prima a Natal.


  • LO SPETTACOLO DELL’ALBA AL PARCO ARCHEOLOGICO DI SELINUNTE - INVENZIONI A TRE VOCI

Altre notizie