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“Una telefonata che riaccende le speranze”

I pescatori sequestrati in Libia hanno potuto sentire al telefono le loro famiglie

Una telefonata che riaccende le speranze e riscalda il cuore. Un momento tanto atteso, tra stanchezza fisica e mentale, da parte di chi vive in un limbo da oltre due mesi. Finalmente si è rotto il muro del silenzio e si sono accorciate le distanze. Le famiglie dei 18 pescatori hanno potuto sentire dall’altro lato capo del telefono i loro padri, i loro mariti, i loro  figli. Un momento carico di emozione. Stanno bene- hanno detto ai familiari, con quel filo di voce di chi non vuole aggiungere ulteriore preoccupazione. Ora l’auspicio è che la loro permanenza obbligata a Bengasi non si protragga ancora a lungo.

Il sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci ha espresso soddisfazione per l’impegno del governo nazionale che ha dato un segno tangibile di speranza per la liberazione dei 18 pescatori e dei due pescherecci”. La conversazione è avvenuta attraverso la sala dell’Unità di crisi della Farnesina.

Il primo settembre scorso i pescherecci Medinea e Antartide sono stati bloccati dai militari del generale Haftar a 38 miglia dalle coste libiche, in una zona di pesca che la Libia considera di propria competenza territoriale. I 18 marittimi, 8 mazaresi, 6 tunisini, 2 indonesiani e 2 senegalesi, sono stati condotti in carcere a Bengasi dove, secondo alcune fonti, dovrebbero essere sottoposti a processo da parte della Procura Militare Libica. Sono anche accusati di traffico internazionale di droga. Da oltre un mese, alcuni parenti dei marittimi stazionano a Roma nella piazza davanti Palazzo Montecitorio per mantenere alta l’attenzione su  una vicenda che ripropone l’atavico problema dei sequestri di pescherecci siciliani nel Canale di Sicilia dopo che nel 2005  la Libia,   con  una dichiarazione unilaterale, ha deciso di allargare a 62 miglia la sua  Zona Economica Esclusiva. Diverse le manifestazioni e le attestazioni di solidarietà concreta nei confronti delle famiglie dei pescatori che, come ribadito più volte, erano usciti in mare per guadagnare onestamente un pezzo di  pane.

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