Come recita il sottotitolo il libro racconta l’avventura solidaristica della missione umanitaria e sanitaria trapanese dalla trasformazione in cantiere di un vecchio rimorchiatore sovietico in nave ospedale, fino al suo arrivo in Madagascar in due anni di missioni in diversi porti africani.

Autore ne è il medico chirurgo Giancarlo Ungaro, presidente della stessa associazione Elpis ed animatore di un gruppo di volontari che hanno scelto di impegnare il loro tempo libero, le loro ferie, nel portare aiuti sanitari a popolazioni meno fortunate. La nave ospedale nasce da un’intuizione di un gruppo di volontari dell’associazione Trapani per il terzo mondo che già più di dieci anni fa operava per le popolazioni malgasce, poi l’iniziativa è proseguita autonomamente attraverso l’associazione Elpis.

Il libro racconta l’iniziativa a partire dalle definizioni burocratiche e amministrative, il primo fondamentale finanziamento di 150mila euro da parte del Senato, il sostegno di sponsor locali, le raccolte fondi. Poi la trasformazione in cantiere con il fondamentale contributo delle maestranze trapanesi, tra tutti il compianto Totò Miceli recentemente scomparso. E ancora i due anni di navigazione e le varie tappe, mesi di missioni sanitarie in luoghi dove l’assistenza medica è inesistente. Leggendo il libro viene in mente Cuore di Tenebra di Joseph Conrad, ma per antitesi.

Il viaggio del Marlowe conradiano è una discesa nell’oscurità dell’animo umano, nel cuore nero del commerciante d’avorio Kurtz, un viaggio nella disperazione. Al contrario il viaggio di Elpis, è un viaggio verso la luce, un viaggio nella speranza, che abbraccia gli altri, li aiuta, li sostiene, ne coltiva l’amicizia, offre loro solidarietà.

L’incredibile avventura della Elpis è sintetizzata nell’esergo del libro, una citazione di Antoine De Sant Exupery: Fai della tua vita un sogno e di un sogno la realtà.

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