Il confronto – scontro sulla normativa, i pareri discordanti sulla materia, la difformità di esecuzione da un comune all’altro, sono i motivi che hanno portato il M5S a presentare un disegno di legge sulla assistenza agli alunni disabili che uniformi il settore.

Un modello unico di gestione, che ponga fine alle troppe differenze che negli ultimi anni hanno caratterizzato l’erogazione dei servizi di assistenza igienico ­personale e specialistica agli alunni con disabilità da parte dei comuni, delle città metropolitane e dei liberi consorzi comunali.

É questa la ratio del disegno di legge presentato dal M5S, che mira a porre ordine nel settore, caratterizzato dal proliferare da una ridda di regolamenti per sopperire alla mancanza di una uniforme legislazione in materia di servizi alla persona. Negli anni singoli distretti e singoli comuni con propri regolamenti hanno realizzando variegate modalità di affidamento dei servizi alla persona, diversificati per i criteri di affidamento, di aggiudicazione, per le modalità di quantificazione e di determinazioni di oneri e costi, a scapito dei principi di imparzialità, di trasparenza e di uniformità della qualità dei servizi erogati da parte della pubblica amministrazione.

Il disegno di legge intende prevedere e disciplinare in maniera chiara ed univoca i servizi di assistenza all’interno delle scuole, promuovendo, accanto ai servizi statali, cure ed interventi compensativi ed aggiuntivi in grado di favorire efficacemente l’integrazione dell’alunno con disabilità. Il governo regionale – aveva emanato alcune linee guida per omogeneizzare il servizio nei territori. Purtroppo queste sono state disattese da alcuni Enti locali, creando di fatto cittadini di serie A e di serie B, a seconda del comune di nascita. La Regione avrebbe dovuto vigilare, ma non lo ha fatto.