Sarà che la nona sinfonia ha un attacco così forte e severo, sarà che già il nome ha un suono importante, sta di fatto che noi tutti la musica di Beetovhen ce lo immaginiamo sempre austera, poco incline alla gioia. E invece “Il Trio Metamorphosi” ci ha consegnato un Beethoven giocoso, frizzante quasi accattivante, o, semplicemente, giovane. Perchè uno dei brani proposti dal trio il buon Ludvig lo scrisse a 14 anni, e gli altri poco dopo. Insomma i Metamorphosi lavorano su di un repertorio smaccatamente giovanile, e quindi fresco, vivace, un lavoro cameristico che non stanca, piacevole ed accattivante, morbido ma che sa essere all’occorrenza anche elettrizzante.
Forti di una tecnica importante, i nostri lavorano sulla grande forza espressiva e sulla saldissima compattezza strumentale che li contraddistingue, oltre che sulla notevole intensità emotiva che permea tutti i livelli dell’esecuzione, dal controllo delle dinamiche, alla cura dei suoni.
Una nota: il trio Metamorphosi esibisce anche un evidente piacere intellettuale nell’eseguire questo repertorio, pagine di autentica musica da camera, intesa nel senso più nobile del termine, vissuta come momento di godimento condiviso. E il folto pubblico presente ha assolutamente condiviso, segnando l’ennesimo successo per questa 70 esima stagione degli amici della musica di Trapani, un cartellone che per qualità e varietà dell’offerta, oltre che per presenze di pubblico, viaggia su numeri davvero record. Una realtà antica e nobile, che rinnova l’appuntamento con il fedele pubblico per domenica 7 maggio quando ad arrivare alla chiesa di S. Alberto sarà lo spettacolo “La duplice natura della materia” a cura del “Trio del Conservatorio Puccini di Gallarate”.
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