domenica, Settembre 8, 2024
26.6 C
Trapani
HomeCronacaMazara del Vallo, un fermo dopo la scoperto del covo di Matteo...

Mazara del Vallo, un fermo dopo la scoperto del covo di Matteo Messina Denaro

Dopo le perquisizioni in via Castelvetrano a Mazara del Vallo gli investigatori hanno individuato un garage che sarebbe stato utilizzato dal boss. Scatta il fermo per Giuseppe Di Giorgi, 49 anni, a cui l’immobile è riconducibile. Scovata anche un’arma con 50 munizioni.
L’imprenditore Di Giorgi è sospettato di aver messo la struttura a disposizione del capo mafia durante la sua trentennale latitanza. La procura di Palermo, coordinata dal procuratore Maurizio de Lucia, ne ha disposto il fermo, con le accuse di favoreggiamento aggravato e di procurata inosservanza della pena. A Di Giorgi viene anche contestato il reato di detenzione di arma illegale, una pistola che gli investigatori hanno trovato nel corso della perquisizione assieme a 50 proiettili. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Di Giorgi avrebbe trasformato due garage del condominio di via Castelvetrano 45/c in una sorta di alcova dove si sarebbero incontrati Messina Denaro e la sua amante Lorena Lanceri. Nel covo sono stati trovati molti documenti definiti interessanti dagli investigatori per continuare la caccia alla rete di favoreggiatori e all’archivio dell’ultimo dei corleonesi.

Le indagini per ricostruire quanto meno parte della latitanza del boss Matteo Messina Denaro pare stiano prendendo una piega molto interessante. Nella giornata di ieri, infatti, gli investigatori hanno anche scoperto che Messina Denaro, sempre durante la sua latitanza, si sarebbe recato a Roma per effettuare alcuni controlli medici in un ospedale specializzato in patologie oncologiche. Secondo l’ipotesi del centro operativo della Dia di Roma, che dal 2018 indagava sugli intrecci tra la criminalità organizzata e l’imprenditoria romana, il boss siciliano, nel suo soggiorno romano sarebbe stato assistito dal figlio di Enrico Nicoletti, ex cassiere della banda della Magliana. Proprio in alcune intercettazioni ambientali lo stesso Antonio Nicoletti racconta la circostanza ad alcune persone presenti, tra cui un ex calciatore, cioè Francesco Moriero, allenatore ed ex calciatore di Roma, Inter e della Nazionale, col quale Nicoletti si sarebbe offerto di mediare con la società Trapani Calcio, per far ottenere all’amico calciatore un posto da allenatore. Moriero, stamattina, ha smentito tutte le circostanze.

Queste nuove risultanze sul covo mazarese sono state possibili grazie al fatto che la polizia aveva sequestrato le chiavi trovate al boss al momento del suo arresto, scoprendo che una apriva il cancello di un complesso residenziale in via Castelvetrano 45/c , una zona chiusa con 5 palazzi, box e garage. Un’altra delle chiavi sequestrate ha aperto un box comunicante con una stanza in cui sono stati trovati un cucinotto e un letto.

 

[the_ad_group id="1046"]
[the_ad_group id="993"]

Altre notizie