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Muore in Spagna, operaio mazarese identificato dopo sette anni

Identificato dopo sette anni. E’ la tragica vicenda del mazarese Giovan Battista Mangiaracina, operaio, deceduto, a Barcellona, il primo marzo del 2017. La moglie ne aveva denunciato la scomparsa il 9 marzo di sette anni fa.

Solo pochi giorni fa, però, la donna ha avuto comunicato dalle autorità che l’uomo senza identità deceduto in un ospedale spagnolo era il marito. Giovan Battista detto Gianni era morto in seguiti alle gravi ferite riportate cadendo da una impalcatura.

Adesso, grazie alle impronte digitali (in possesso della polizia italiana in quanto Mangiaracina era stato arrestato per fatti di droga, anche se poi assolto), la vittima è stata identificata. Le autorità spagnole hanno comunicato che l’uomo è caduto da un ponteggio mentre stava tentando un furto. Una versione contestata, però, dai familiari e dal loro legale, l’avvocato barese Antonio Maria La Scala: «Ma come si fa – spiega l’avvocato – a dire che è caduto perché stava tentando un furto? Noi sappiamo che era andato in Spagna per lavorare. Non era dedito ad attività illecite. Siamo veramente perplessi di fronte a queste affermazioni delle autorità spagnole ed esterrefatti del fatto che per identificare il cadavere la polizia di Barcellona abbia impiegato ben sette anni. E poi, se si trattava di un tentativo di furto, perché non hanno fatto gli accertamenti del caso? Solo con noi italiani si comportano così».

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