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Tragedia a Porticello: le testimonianze dei superstiti

Una mattinata che doveva essere serena si è trasformata in un incubo per i passeggeri del panfilo Bayesan, naufragato a soli 300 metri dal porto. Le prime testimonianze dei superstiti stanno emergendo, rivelando dettagli agghiaccianti di un’orribile esperienza vissuta all’alba di lunedì scorso. Tra i salvati, la piccola Sofia di appena un anno e la madre Charlotte, 35 anni, che sono riuscite a scampare alla tragedia con alcune escoriazioni e una ferita che ha richiesto punti di sutura, come confermato da Domenico Cipolla, direttore di Medicina e chirurgia d’accettazione e di urgenza pediatrica dell’ospedale “Di Cristina”.

Charlotte ha raccontato di aver vissuto attimi di terrore: “Dormivamo e poi ci siamo trovati in acqua. In quel momento ho stretto mia figlia tra le braccia e ho cercato di non farla affondare”. Un racconto che fa rabbrividire e che mette in luce il coraggio di una madre in un momento di panico totale.

Nel frattempo, i pescatori della zona hanno descritto le operazioni di soccorso. “Li abbiamo soccorsi coi gommoncini”, hanno riferito, evidenziando come undici persone siano riuscite a salire sulla scialuppa di salvataggio, mentre altre non ce l’hanno fatta. Un bilancio tragico che, a quasi 11 ore dal naufragio, parla già di un morto e sei dispersi. Tra gli otto salvati, un bambino di un anno ha ricevuto assistenza insieme agli altri feriti, tutti in condizioni stabili.

I subacquei della guardia costiera stanno ispezionando il relitto del Bayesan, affondato a una profondità di 49 metri. Il panfilo, con 22 persone a bordo, era partito dal porto di Milazzo il 14 agosto. Un’inchiesta è stata aperta per accertare le cause di questa tragedia annunciata: le previsioni meteorologiche avevano previsto maltempo, ma la violenza delle condizioni atmosferiche ha colto di sorpresa anche gli esperti.

Intanto, la famiglia di Charlotte e Sofia è stata messa in contatto tramite videochiamata, e una stanza è stata riservata per loro in ospedale, dove resteranno per le prime 24 ore prima di essere trasferiti in albergo. La paura e la speranza si intrecciano in questa comunità, mentre il ricordo di una notte di terrore rimarrà impresso nella memoria di tutti coloro che hanno vissuto questa drammatica avventura.

di Serena Giacalone

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