Domani pomeriggio, con inizio alle 16, presso la Sala Perrera, il Comune di Trapani presenterà in una assemblea pubblica lo studio di programmazione urbanistica del centro storico del capoluogo. L’assemblea pubblica di domani pomeriggio ha una funzione informativa generale e, contestualmente, apre i termini di legge perché chiunque interessato o ne abbia un interesse legittimo possa presentare entro 30 giorni eventuali opposizioni e osservazioni.

Lo studio di dettaglio, strumento urbanistico che in passato veniva più efficacemente definito piano particolareggiato, pone le linee guida, cui è interessata in primo luogo, tra altri enti, la Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali, per il recupero del tessuto urbano della città vecchia. “Lo studio di dettaglio per il centro storico – si legge in una nota del comune – è “strumento” in grado di rilanciare una politica di “rigenerazione urbana”, di ridare forza propulsiva all’intervento dei privati, di coinvolgere in maniera attiva il tessuto produttivo, di riportare attività commerciali ed artigianali a quanto ancora sta dentro al perimetro murato”.

Nel centro storico di Trapani vivono 6.010 abitanti, cioè meno del 10% dei trapanesi, pur disponendo di 22.000 vani residenziali, potenzialità enorme da “sfruttare” attraverso la rigenerazione ambientale, la riqualificazione fisico-economica ed il ripopolamento: 1340 unità edilizie residenziali (dalle abitazioni singole ai palazzi gentilizi); 74 edifici monumentali; 35 di edilizia moderna, attendono di essere connessi ad una nuova vita urbanistica. Individuati e censiti anche 223 cortili, fra privati e pubblici. Lo studio di dettaglio, nella fase progettuale, individua, per singolo edificio, la tipologia di intervento edilizio, le modalità di attuazione, iter burocratico. Insomma una sorta di “guida” per attivare azioni tecniche e di rigenerazione volte al recupero edilizio.

“Il Centro storico per vivere ha bisogno di essere abitato e non solo visitato o episodicamente vissuto – si legge nella nota dell’amministrazione -, è indispensabile sviluppare politiche urbane, anche premiali, che vadano a sostegno della residenzialità”.