Alla Sicilia mancano 35 impianti per i rifiuti. A renderlo noto è CONAI, che nel suo studio per uno sviluppo della raccolta differenziata nel Centro-Sud stima – per la prima volta in Italia – il fabbisogno impiantistico delle Regioni del Mezzogiorno in vista degli obiettivi di riciclo chiesti dall’Unione Europea al 2030.

L’investimento necessario in Sicilia supererebbe i 530 milioni di euro e darebbe occupazione diretta ad almeno 500 persone, senza tenere conto dell’indotto. Nel dettaglio, secondo il Conai, alla Sicilia servono 9 nuovi impianti di compostaggio combinato (aerobico-anaerobico), 4 impianti di selezione, 8 impianti trattamento terre, 5 impianti trattamento assorbenti, 3 impianti trattamento ingombranti, 5 discariche di servizio e 1 termovalorizzatore.

Le voci più corpose dell’investimento riguardano i nove impianti di compostaggio, che richiederebbero più di 115 milioni; le discariche di servizio, che costerebbero 125 milioni; e il termovalorizzatore, per una spesa di 200 milioni.

In Sicilia, intanto, la raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio continua a crescere. Rispetto al primo semestre del 2019, nel 2020 i Siciliani hanno conferito a CONAI il 10% di imballaggi in più (quasi 134mila tonnellate fra gennaio e giugno). Ancora lenta la raccolta differenziata nelle tre città metropolitane di Palermo, Catania e Messina, con medie al di sotto del 25%.