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Sicilia, nasce la prima Quadriennale diffusa.

L'iniziativa ha preso il via, ieri, a Favara.


Una odissea d’arte contemporanea per esplorare la Sicilia e le sue capacità immaginative e poetiche che attraversano i suoi territori. Organizzata da Farm Cultural Park, lo spazio d’arte e residenza per artisti a Favara, in provincia di Agrigento; una prima edizione della Quadriennale transdisciplinare che si diffonderà tra varie località della Sicilia; tra queste, Aragona, Catania, Gela, Mazzarino e Butera.
Artisti, fotografi, architetti, designer, scenografi, videomaker, imprenditori sociali, fisici quantistici, giuristi, creativi di diverse generazioni che sono stati coinvolti nel programma per affrontare temi centrali della contemporaneità e particolarmente sentiti sull’isola, come quello della diaspora: al di là di ogni retorica, sono 560 mila i giovani andati via dalla Sicilia negli ultimi dieci anni e questo è un dato da tenere presente quando si parla di modelli di sviluppo. La volontà della Quadriennale è quella di riflettere su identità e stereotipi, mafie e burocrazie ottuse, natura e cambiamento climatico, condizione femminile e parità di genere, sempre con attenzione al dato reale. Ed è per questo che lo slancio di speranza di “Abbiamo tutto” si bilancia con la crudezza del “Manca il resto”, i due leit motiv dell’iniziativa. Ieri pomeriggio a Favara, dunque, la prima tappa dove si è svolta l’inaugurazione al “Castello della Mostra Nuove Normalità” nella quale 70 progettisti ci hanno raccontato l’architettura italiana; i progetti più interessanti sono stati premiati. Tra questi anche quelli dei trapanesi Salvo Cusenza e Giuseppe Todaro.

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