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Birgi, caso Juventus: il sollecito dell’onorevole Safina

La vicenda della disavventura accaduta domenica alla Juventus Next Generation non accenna a placarsi.

I giovani calciatori della Juventus, dopo l’incontro con il Trapani calcio avrebbero dovuto fare ritorno a casa. Arrivati in aeroporto, a Birgi, hanno avuta comunicata la notizia che il volo avrebbe portato ritardo. E così, di ora in ora, si sono ritrovati sdraiati a dormire per terra all’aeroporto Vincenzo Florio come in un angolo di periferia sudamericana.

Una vicenda che è stata rilanciata da tutti gli organi di stampa locali e nazionali e per la quale, ieri, il presidente della Regione Siciliana (che ricordiamo è proprietaria di Airgest) ha convocato d’urgenza il manager della società che gestisce l’aeroporto di Birgi chiedendogli spiegazioni.
Airgest ieri ha diramato una nota con la quale si è discolpata ma ancora oggi c’è chi chiede di fare chiarezza.

L’onorevole Dario Safina deputato regionale del PD in mattinata ha diramato un comunicato stampa infuocato.

«Schifani sembra ricordarsi dell’aeroporto di Trapani Birgi solo quando scoppia l’ennesima polemica. Da settimane chiediamo in aula quali siano i suoi piani per lo scalo Vincenzo Florio, ma il silenzio, sulle cose importanti, continua».
Così il deputato regionale del Partito Democratico, Dario Safina, dopo la convocazione urgente a Palazzo d’Orleans dei vertici Airgest.
Per Safna “La regione non può continuare a trascurare uno scalo fondamentale per il nostro territorio. È necessario che il presidente Schifani non limiti il suo intervento agli altri aeroporti dell’isola, ma che prenda in considerazione anche Trapani, per il bene di tutta la Sicilia occidentale. Questo silenzio non può più essere tollerato.

Schifani, in qualità di azionista di maggioranza, ha il dovere di fornire una prospettiva a lungo termine per il futuro di questo scalo, integrando un piano industriale serio e lungimirante che possa garantire il rilancio e il potenziamento dell’aeroporto. È evidente che senza un intervento tempestivo e mirato, lo scalo rischia di essere messo ulteriormente in difficoltà, con pesanti ripercussioni sull’intero tessuto economico locale».

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