Sicilia, Antitrust apre istruttoria sul caro-voli

Continua la battaglia contro il caro voli in Sicilia dopo la denuncia del governo siciliano e il ricorso all’Antitrust. Il presidente della Regione, Renato Schifani, nelle scorse settimane aveva dichiarato inaccettabile ed illegittimi i prezzi elevatissimi dei biglietti aerei da/per la Sicilia sotto il periodo delle festività; una denuncia, dunque, che risalta una situazione penalizzante per i siciliani. A fare luce sulla questione anche un’ apposita indagine sul caro-voli, realizzata nei giorni scorsi, da Assoutenti. Un biglietto per la tratta Roma-Palermo (solo andata) arrivava a costare 370 euro con partenza il 21 dicembre; 254 euro se ci si imbarcava il 23 dicembre, ma addirittura 511 euro se si partiva il 20 dicembre. Praticamente più del volo Roma-New York che, nella stessa data, costava 459 euro. Cifre elevate anche per il volo Roma-Catania con partenza il 23 dicembre, il biglietto partiva da un minimo di 338 euro. Da qui, il sospetto di speculazioni e fenomeni anti-concorrenziali che sfruttano le maggiori partenze dei cittadini durante le feste per aumentare i guadagni delle compagnie aeree e l’esigenza di fare chiarezza attraverso l’istruttoria aperta dall’Antitrust, sottolinea il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi. Ieri, quindi, la conferma dall’assessore alle Infrastrutture, Alessandro Aricò: l’Antitrust apre l’istruttoria sul “caro voli” da e per la Sicilia con il sospetto che le compagnie aeree possano aver fatto “cartello”, determinando un aumento dei prezzi dei voli. Ed è questo il punto chiave dell’istruttoria. «La tesi – sottolinea l’assessore – sostenuta dal presidente della Regione Renato Schifani, che ha già notificato l’esposto all’Autorità garante della concorrenza e del mercato, ha un suo fondamento. Siamo fiduciosi, quindi, che finalmente siano riconosciute le ragioni dei siciliani che non possono più continuare a pagare un prezzo altissimo per la propria insularità».