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L’americano che salvò l’arte siciliana

Mason Hammond venne inviato in Sicilia per verificare lo stato delle opere e dei monumenti di Palermo.

Mason Hammond fu un militare americano presente in Sicilia durante la seconda guerra mondiale ma non per sparare e offendere ma per difendere: l’arte e i beni culturali. La sua storia è stata narrata in una pièce teatrale andata in scena alla magnifica torre di Scopello.
Furono oltre 300 i beni culturali razziati o distrutti dai bombardamenti alleati a Palermo. Si proprio così. Non furono solo i tedeschi a distruggere o portar via preziosi pezzi d’arte dalla Sicilia, ma anche gli alleati americani si resero protagonisti di queste deprecabili razzie. Per goliardia, per frustrazione o semplicemente perchè la guerra è guerra e fa schifo, sempre e in ogni caso. Ed è in un simile contesto che si staglia la figura del colonnello Hammond, uomo gentile, professore ad Harvard e incaricato dal governo americano di verificare le condizioni dei beni culturali palermitani dopo la cacciata dei tedeschi. Colui che per primo dovette rilevare che, in alcuni casi, anche i suoi commilitoni avevano offeso il nostro patrimonio artistico e culturale. Ovviamente senza alcuna approvazione dei suoi alti in grado. Una storia capitata tra le mani di Attilio Albergoni, storico della guerra e appassionato di racconti, che ne ha fatto prima un libro e poi una pièce teatrale.

Per la cronaca furono decine, centinai i pezzi d’arte e gli edifici storici e di pregio salvati e restaurati grazie a Mason Hammond. Una figura di cui si è parlato troppo poco. A far da cornice alla pièce la mostra di quadri del pittore Tony Polizzi che con la sua opera ha voluto rendere omaggio al fotografo ungherese Robert Capa, reporter nel 43 degli avvenimenti bellici in Sicilia.
A volere fortemente la manifestazione i fratelli Rubio – Internicola, due giovani convinti che far memoria sia necessario al nostro futuro.

In scena ai piedi della suggestiva Torre di Scopello interpreti della pièce con Albergoni, Francesco Giustiniano e le lettrici Claudia Fucarino e Federica Coppola

ascolta le interviste allo storico Attilio Albergoni e agli organizzatori, i fratelli Gabriele e Pierluigi Rubio – Internicola

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