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Le tre domande della domenica all’Onorevole Ciminnisi

On. Ciminnisi, la Regione Siciliana ha aggiornato il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti e la realizzazione degli inceneritori è sempre al centro delle politiche del Governo Schifani, che tira dritto per la sua strada…
In Europa le politiche ambientali tendono ad accelerare la transizione verso un’economia sostenibile, innovativa e circolare, con l’impegno di fare dell’Unione europea il primo continente ad impatto climatico zero entro il 2050. La Sicilia a guida Schifani, invece si pone in assoluta antitesi e controtendenza con il green deal europeo e per smaltire i rifiuti punta ancora all’incenerimento con due impianti, per una spesa che sottrae 800milioni di euro agli investimenti siciliani sul Fondo Sviluppo e Coesione 2021/2027. Non è la soluzione, è sicuramente non lo è nel breve termine, se pensiamo che gli inceneritori non saranno pronti prima del 2030, giusto nell’anno entro cui, il Regolamento Fit for 55% , bisognerà ridurre le emissioni atmosferiche del 55%. Il rischio concreto e paradossale è che i due mega impianti potrebbero essere costretti a chiudere prima ancora di essere messi in esercizio, lasciando le oltre 2 tonnellate di rifiuti prodotte all’anno in balìa degli impianti esistenti.

Alcuni comuni siciliani hanno presentato osservazioni, e infatti la Regione ha apportato modifiche al piano, varando uno stralcio, altri sono rimasti ancora silenti anche di fronte alla possibilità di proporre nuove osservazioni.
Sono anche trascorsi gli ulteriori quindici giorni per avanzare osservazioni da parte dei Comuni all’aggiornamento del piano e per questa ragione nei giorni scorsi ho inviato a tutti i 25 comuni della provincia di Trapani una richiesta di accesso agli atti. È indispensabile che i cittadini sappiano quali osservazioni le giunte e i sindaci hanno avanzato allo stralcio del Piano Regionale dei Rifiuti. È una fase delicata in cui ognuno deve assumersi la responsabilità delle scelte che si fanno sulla gestione dei rifiuti, perché nei prossimi anni su tutti i siciliani ricadranno le conseguenze: quelle economico finanziarie e quelle ambientali.

Qual è una moderna visione sulla gestione dei rifiuti, secondo lei?
Come ho già accennato è necessario allineare le nostre politiche per governare il ciclo dei rifiuti a quelle dell’Unione Europea, come del resto sta avvenendo negli altri Paesi europei. Riciclo è la parola d’ordine; ma la corretta gestione dei rifiuti è solo il primo passo. É necessario passare da una cultura lineare della produzione e del consumo, che genera un eccesso incontrollato di rifiuti, a una cultura “circolare” in tutti gli stadi dell’utilizzo delle risorse. Occorre ridurre a monte la produzione di rifiuti, e in Sicilia spingere al massimo sulla differenziata (e su una differenziata di qualità) anche nelle due Città metropolitane di Palermo e Catania, favorendo il riuso e il riciclo anche attraverso un sistema impiantistico che guarda al principio di prossimità e non a megaimpianti. Gli inceneritori, al contrario, non fanno che perpetuare la vecchia cultura della economia lineare, appartengono ad un passato al quale questo Governo Regionale ci sta ancorando irresponsabilmente e senza alcuna lungimiranza.

Di Nicola Baldarotta

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