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Sit-in di protesta dei lavoratori ATM Trapani

Sostengono di avere chiesto alla ATM SpA un confronto su problematiche inerenti l’organizzazione del lavoro, affrontando caso per caso, le criticità e le eventuali soluzioni, rispetto a tutti i servizi offerti dall’Azienda. Ma non hanno ottenuto risposte, spiegano i sindacati, specialmente per quanto riguarda la quinta bozza del Contratto Integrativo Aziendale. Fra le richieste, uno degli obiettivi primari sarebbe stato quello di consentire agli autisti di effettuare sia il controllo sia la vendita dei biglietti a bordo. Opzione, questa, che come previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro, va trattata separatamente con i sindacati. I sindacati sostengo che la definizione positiva del contratto integrativo, nell’interesse comune, avrebbe regolamentato questa ed altre criticità, rendendo, anche il servizio del Trasporto Pubblico Locale, maggiormente produttivo. Inoltre, una eventuale premialità, avrebbe concesso maggiore dignità a tutti i dipendenti della ATM SpA”.
Ma purtroppo, aggiungono le parti sociali, “questo confronto sul contratto integrativo è sempre stato rinviato e di pari passo l’azienda, ha avviato un processo di contestazioni disciplinari massivo che, come prevedibile conseguenza, ha generato un clima di tensione e disagio tra azienda e lavoratori”.

A fronte della rottura della trattativa, i sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione propedeutico allo sciopero e rivolgendosi alla politica tutta, chiedendo se veramente ritengono sia stato fatto davvero tutto ciò che era possibile per rendere efficace e produttivo il servizio del TPL. Chiedono inoltre quanto ci sia l’interesse e la volontà a mantenere ‘in house’ il servizio, o quanto possa essere utile alla città di Trapani, se non a terzi, esternalizzarlo.

Di Nicola Baldarotta

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