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Indagini sul naufragio del Bayesian: il capitano Cutfield sotto torchio per omicidio plurimo

James Cutfield, capitano della nave da crociera Bayesian, è attualmente oggetto di un’inchiesta per naufragio e omicidio plurimo, in seguito alla tragica morte di sette persone, tra cui sei passeggeri e un membro dell’equipaggio. Chi lo ha visto all’interno dell’Hotel Domina Zagarella, dove sono ospitati gli altri membri dell’equipaggio, lo descrive come un uomo “abbattuto e depresso”, a testimonianza del pesante fardello che si porta sulle spalle.

Cutfield, neozelandese di 51 anni e skipper esperto, ha dedicato gran parte della sua carriera alla navigazione di grandi imbarcazioni, dimostrando una profonda conoscenza del Mediterraneo. Tuttavia, ora si trova a dover rispondere a domande cruciali poste dai pubblici ministeri, che cercano di fare chiarezza sui drammatici eventi che hanno portato al naufragio. In particolare, ci si interroga su come sia stato possibile che uno yacht dotato di tecnologie all’avanguardia e considerato praticamente inaffondabile sia colato a picco in soli sedici minuti.

Un interrogativo che pesa come un macigno è quello del mancato allarme: come mai, tra i dieci membri dell’equipaggio, solo uno è deceduto mentre tra i dodici passeggeri ben sei hanno perso la vita? Si fa strada l’ipotesi che l’equipaggio fosse già sul ponte, consapevole della tempesta in arrivo, ma non abbia avvisato chi si trovava ancora a riposo nelle proprie cabine.

Le risposte di Cutfield, atteso a una lunga serie di interrogatori, saranno fondamentali per ricostruire la dinamica del naufragio e comprendere le eventuali responsabilità di questa tragedia che ha scosso il mondo della nautica e suscitato un’attenzione mediatica senza precedenti.

di Serena Giacalone

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