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Trapani. Climatizzatori lacunosi e al Museo Pepoli si boccheggia

Ogni visita è una sofferenza. E le sofferenze sfociano in lamentele. Il Museo regionale Pepoli di Trapani è una “fornace”, termine che utilizzano coloro, soprattutto turisti, e sono tanti, che si recano nel “Tempio dell’arte e della cultura” per ammirare i tesori lì custoditi. Sott’accusa, i climatizzatori che non garantiscono temperature ideali nonostante l’efficientamento energico e la manutenzione. Il Pepoli è dotato soltanto di due impianti di climatizzazione: uno nella sala archeologica, l’altro nella sezione che ha ospitato la mostra del Caravaggio. Servizio, insomma, lacunoso. Una situazione che, però, va avanti da anni. Ergo, disagi. Non solo per i visitatori. Ma anche per i dipendenti. “Lì dentro c’è da stare male”. Il coro unanime di quanti sono stati in visita al Museo in un itinerario bagnato di sudore. E il caldo ha già fatto una vittima. Una dipendente, colta da malore, infatti, è finita in ospedale. Per fortuna niente di grave. Ma quanto accaduto rappresenta un campanello d’allarme soprattutto per chi, con cadenza giornaliera, si reca al Museo per lavoro. Per loro le tribolazioni ormai sono quotidiane. Sabato scorso poi è accaduto che il condizionatore installato nella sala archeologica, durante una visita, è andato in tilt. Problema, quest’ultimo, però, già risolto con l’intervento dei tecnici. Al Museo,però, si continua a boccheggiare. “Fa caldo – spiega la direttrice Annamaria Parrinello – ed è vero, ma non lo scopriamo adesso. E’ da anni che è così. Ovviamente le temperature elevate di questi giorni hanno amplificato tutto”. Soluzioni nell’immediato non ce ne sono. In futuro si vedrà. (Lu.Tod)

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