Al termine della gara di domenica a San Cataldo i tifosi del Trapani hanno espresso il loro disappunto.
Della partita di domenica a San Cataldo, c’è poco da ricordare. La sconfitta ha lasciato l’amaro in bocca, ma non certamente per il risultato. Perdere non è il problema, lo è il come. Trapani è una piazza, dal punto di vista sportivo, particolare. Persino il vento che la caratterizza non è in grado di smuovere certi valori, certe emozioni, radicati nell’anima del tifoso della maglia granata. Quindi se domenica, al termine di una partita brutta, i cento e più tifosi, accorsi allo stadio per seguire la squadra, hanno deciso di contestare, pacificamente sia chiaro, non c’è da sorprendersi. Quando non si incarna lo spirito che la maglia richiede, si viene richiamati all’ordine. La maglia merita rispetto, in qualunque categoria, è questo che dicono i tifosi. La maglia non conosce categoria, e puoi perdere, subire gol, cadere, ma devi aver dato tutto, fino alla fine. Lì riceverai gli applausi. Gli ultimi tormentati anni, come il vento di cui sopra, hanno soffiato sulla stabilità di una struttura, non di certo dell’anima. Gli undici che corrono in campo, portano sulle loro spalle, e spingono sulle loro gambe, un’identità che va protetta, difesa, mostrata. Chi decide di vestire la maglia del Trapani, deve saperlo. Poi ci si cala nella categoria, nel campionato, e si affrontano le partite. Sarà il campo a decretare vinti e vincitori, e ancora non sarà questo il problema. Domenica quindi, a loro modo, i tifosi hanno fatto passare un messaggio. A Trapani e nel Trapani conta l’anima, il resto viene appena un attimo dopo.
