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Assolto un ginecologo alcamese, era accusato di malasanità

Il danno erariale era stato quantificato in 664.430 euro. Soldi che avrebbe dovuto sborsare un ginecologo alcamese per il quale la Procura regionale della Corte dei conti aveva chiesto la condanna al pagamento della somma di denaro. Richiesta, però, rigettata dalla Corte dei Conti di Palermo, presieduta da Salvatore Chiazzese. Ergo, il medico non dovrà tirare fuori nemmeno un centesimo.
Secondo la tesi accusatoria, il danno erariale era rappresentato dagli esborsi indebitamente sofferti dall’Asp di Trapani a seguito della sentenza emessa, nel 2021, dal Tribunale civile di Trapani che aveva condannato l’Azienda sanitaria per responsabilità civile. Condanna legata ad un vicenda che risale al 2009 quando il ginecologo e il suo staff erano stati accusati di aver cagionato danni fisici ad un neonato durante il parto.
Dopo un lungo e complicato iter processuale, con la riapertura della fase istruttoria e la nomina di una Commissione Medica, è, invece, emerso che il medico alcamese non aveva alcuna responsabilità e che le patologie cui era affetto il neonato erano legate alla presenza di eventi fatali ed imprevedibili e, quindi, non alla inosservanza gravemente colposa degli obblighi di assistenza o di sorveglianza cui i sanitari dell’ospedale di Alcamo erano tenuti. Addirittura la consulenza medica ha ritenuto che il tempestivo intervento dei medici coinvolti ha consentito la sopravvivenza del neonato. La Corte contabile siciliana, pertanto, ha rigettato la richiesta di condanna della Procura della Corte dei Conti ed ha conseguentemente dichiarato esente da responsabilità amministrativa il ginecologo alcamese. Il medico, assistito in giudizio dagli avvocati Vincenzo Pipitone e Dario Messina, entrambi del foro di Trapani, ha sostenuto sin dall’inizio la propria assoluta innocenza verso gli addebiti a lui mossi consapevole di aver fatto sempre tutto il possibile per svolgere al meglio il proprio lavoro. In merito alla decisione assunta dalla Corte dei Conti siciliana, così si sono espressi gli avvocati Vincenzo Pipitone e Dario Messina: “Pur nella tristezza del fatto in se, e quindi delle gravi patologie che hanno interessato il neonato, siamo oggettivamente soddisfatti che la Corte dei Conti abbia restituito la dignità ad un onesto e stimato professionista, che da decenni ha sempre profuso con abnegazione le proprie energie al servizio dei pazienti, nell’interesse dell’intera utenza che si rivolgeva alle cure del nosocomio alcamese. Oggi, pensiamo di poter dire che è stata ricostruita l’immagine, come uomo e come lavoratore, del nostro assistito. Riteniamo che con questa pronuncia sia stata fatta giustizia oltre che ridata la meritata serenità ad un valido e apprezzato professionista”.

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