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Le tre domande della domenica all’assessore Giuseppe Virzì

1) Assessore Giuseppe Virzì, ieri un’iniziativa presso la villa comunale Peppino Impastato. Qual è stato l’obiettivo e la partecipazione di questo evento?

L’iniziativa è stata organizzata dal Comune di Trapani in collaborazione con l’Ente Luglio Musicale ed altre realtà come Libera, Articolo 21 e la parrocchia del quartiere, Santissimo Salvatore. L’evento è nato con l’obiettivo di promuovere i valori etici e l’educazione civica tra i giovani e nella cittadinanza. Grazie a tante testimonianze (come quella dell’avvocato Mariangela Miceli, di Rino Giacalone, di Gisella Mammo Zagarella e di don Fabio Pizzitola) abbiamo introdotto concetti fondamentali come il rispetto, la responsabilità e la giustizia e abbiamo stimolato la riflessione critica sulle conseguenze delle proprie azioni. E devo dire che abbiamo riscontrato un’importante partecipazione.

2) Quanto è importante parlare di bellezza, cultura e memoria, soprattutto in un quartiere popolare che, adesso, ha un luogo dedicato a Peppino Impastato, giovane giornalista ucciso dalla mafia?

Non è importante, di più. Peppino Impastato ha fatto tanto per la sua Cinisi e per gli abitanti, e per la sua lotta è stato ucciso. Tempo fa abbiamo inaugurato questo luogo e lo abbiamo intitolato a Peppino proprio per ricordare il suo impegno, affinché diventi anche il nostro, soprattutto grazie ad attività di questo tipo.

3) Parliamo di futuro: quali sono i prossimi progetti e i programmi del suo assessorato?

Al momento ci sono tante cose in cantiere. L’evento di ieri, ad esempio, fa parte di un’azione coordinata in sinergia con le Istituzioni, le parrocchie e le associazioni del territorio.

Poi è importante ricordare che da poco abbiamo insediato le consulte per la cultura della Pace. Io penso che la cosa più importante nei nostri territori sia far vivere veramente i luoghi che ci sono. Luoghi che possono essere messi a disposizione dalla comunità. Ed è importante soprattutto costruire le leggi sociali che possono dare una grande mano a livello sia educativo sia formativo nei confronti delle Giovani generazioni. Insomma, stiamo cercando di consolidare qualcosa che abbia come obiettivo quello di costruire qualcosa dal basso. Un esempio è il quartiere Cappuccinelli.

Credo che la cosa fondamentale sia lavorare, affinché anche il messaggio che arrivi sia quello che è per un mondo migliore bisogna fare qualcosa tutti insieme. È importante che ognuno faccia la prima parte.

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