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Tragedia a Favignana, muore agente di polizia penitenziaria

Tragedia a Favignana. Un agente di polizia penitenziaria, in servizio nelle carceri dell’isola, si è tolto la vita. Aveva 55 anni. Da circa un mese era assente sul lavoro per malattia. Questa mattina di lui si erano perse le tracce. Nel tardo pomeriggio il macabro rinvenimento nel bosco vicino la casa di reclusione: impiccato ad un albero. A darne notizia sono stati i sindacati di categoria. “Non si ferma evidentemente la spirale di suicidi intorno ai penitenziari, la cui tragica conta sale a ben 53 dall’inizio dell’anno, 5 fra gli agenti e 48 fra i detenuti”. Lo dice Gennarino De Fazio, segretario generale della UilPa Polizia Penitenziaria.
“Un fenomeno – ha aggiunto – che necessita di essere compiutamente investigato e affrontato concretamente. Peraltro, non riteniamo affatto sufficienti le iniziative e i supporti, anche di natura psicologica, finalizzati a intercettare a valle il disagio, ma reputiamo indispensabili e non più rinviabili interventi a monte che lo prevengano”. Per De Fazio “ciò si può conseguire rendendo dignitose e ‘umane’ le condizioni di lavoro anche attraverso il rispetto dei diritti e delle prerogative contrattuali, che per gli appartenenti alla Polizia penitenziaria rappresentano una vera e propria chimera, e con l’efficientamento del fallimentare sistema d’esecuzione penale, in particolare inframurario, anche per prevenire disorientanti fenomeni di dissonanza cognitiva”. “Certo, – puntualizza – non vogliamo strumentalizzare e sappiamo che a determinare un gesto estremo come il suicidio possono concorrere una serie di concause. Siamo tuttavia convinti che il servizio espletato in prigioni trasformate in discariche sociali e la ‘violenza’ delle esperienze quotidianamente vissute e subite, con anche il frequentissimo ricorso al suicidio, contribuiscano fortemente ad alimentare il fenomeno”.
“Ci stringiamo costernati attorno al dolore della moglie e degli altri congiunti del Sovrintendente scomparso – conclude De Fazio Nondimeno, invochiamo nuovamente misure urgenti da parte del Governo che, prendendo atto dell’emergenza complessiva, possano mettere in sicurezza carceri che stipano oltre 14.500 detenuti in più rispetto ai posti disponibili con 18mila agenti di Polizia penitenziaria in meno rispetto al fabbisogno. Ormai quasi ogni giorno contiamo un decesso, davvero non c’è più tempo”.
“E’ una notizia che sconvolge tutti noi”, dichiara Donato Capece, segretario generale del Sappe che ricorda come “quello dei poliziotti penitenziari suicidi è un dramma che va avanti da troppo tempo senza segnali concreti di attenzione da parte del Ministero della Giustizia e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria”. La vittima da circa cinque anni prestava servizio presso l’Ufficio matricola e da circa un mese era in malattia. Si trovava presso la casa di villeggiatura di Favignana, nei pressi c’è un bosco in cui è stato ritrovato privo di vita. Il leader del Sappe, anche se allo stato sono in corso accertamenti sulle ragioni del tragico gesto, rileva che “i poliziotti penitenziari sono lasciati abbandonati a loro stessi, mentre invece avrebbero bisogno evidentemente di uno strumento di aiuto e di sostegno”,

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