Students of the Volta high school are back in class, as schools reopen and close to eight in 10 of Italy's school children are now back in class as of Monday, with only four regions classed as high-COVID-risk red zones, in Milan, Italy, 12 April 2021. As a result around 6.6 million pupils out of the nation's school population of 8.5 million are physically back in class. ANSA/ MOURAD BALTI TOUATI

Con una nota inviata, questa mattina, Natale Salvo, delegato del sindacato Cub Scuola, ha invitato i dirigenti scolastici della provincia di Trapani che hanno già erogato provvedimenti di diffida o sospensione del personale scolastico per il mancato adempimento dell’obbligo vaccinale a riesaminarli, in base al potere discrezionale che – sostiene Salvo – un dirigente scolastico comunque possiede.

A supporto della richiesta, Salvo cita norme di garanzia per i lavoratori della scuola; dall’articolo 17 del contratto di lavoro, all’articolo 2110 del Codice Civile; dalla circolare del Ministero dell’Istruzione del 20 dicembre 2021, ai pareri dell’Aran e alle sentenze di Cassazione che possono legittimamente giustificare la mancata sospensione in caso di malattia del personale scolastico. Ed ancora sempre a sostegno della sua richiesta Salvo cita un parere dell’Avvocatura di Stato del 24 gennaio 2022 e le FAQ dell’Ufficio Scolastico Regionale del Veneto del 27 gennaio 2022.

Insomma un fritto misto di leggi, sentenze, pareri. Un calderone a cui il sindacalista del CUB Scuola aggiunge di suo anche una sorta di richiamo etico ai dirigenti scolastici che a suo avviso dovrebbero tenere a mente “di trovarsi di fronte a un essere umano” e valutare con “spirito anche di cristiana comprensione” il riesame dei provvedimenti.

Salvo poi snocciola un po’ di dati: dei 27 iscritti solo due hanno recentemente avviato il ciclo vaccinale. Altri quattro hanno ottenuto l’esenzione dalla vaccinazione per problemi di salute, sei hanno ottenuto il differimento in quanto guariti dal Covid, otto sono stati già stati sospesi dal servizio e altri o hanno rinunciato al lavoro, o hanno adottato diverse strategie.

Con tutta la buona volontà il dato che balza agli occhi è quello dei 27 iscritti su qualche migliaio di lavoratori della scuola iscritti a tutti gli altri sindacati che hanno accolto le disposizioni sanitarie senza battere ciglio.