Pino Maniaci, editore di Telejato, da domani inizierà lo sciopero della fame davanti la sede del Ministero dello Sviluppo Economico, a Roma, per protestare contro la redistribuzione delle frequenze Tv in conseguenza del passaggio al DVB-T2, il digitale terrestre di seconda generazione. L’aggiornamento tecnologico ha ridotto gli spazi e molte emittenti private, in passato concessionarie di frequenze sono rimaste tagliate fuori.

«Questo atto di protesta – dice Maniaci – avviene dopo l’ennesimo esproprio delle frequenze tv, che oscurerà molte emittenti Siciliane, voci libere dell’informazione». Altri editori siciliani sosterranno Maniaci nella protesta.

«Non mi fermerò, non ci fermeremo – annuncia l’editore di Telejato, anche a nome di altri editori -, fino a quando il Ministro Giancarlo Giorgetti e le forze politiche non interverranno per salvaguardare il diritto all’informazione e alla libera comunicazione. Perché questo è ancora possibile».

I nuovi standard di codifica e decodifica video e le nuove reti di trasmissione dovrebbero consentire alle emittenti un salto di qualità, sia in termini di efficienza (adottando tecnologie all’avanguardia, come i nuovi standard di compressione video), sia in termini di migliore qualità di trasmissione delle immagini.

In realtà, secondo molti, si tratterebbe di una pura e semplice operazione “commerciale” poiché le piccole emittenti sarebbero state costrette dal MISE ad abbandonare la banda 700 MHz, poiché le cui frequenze sono state già assegnate agli operatori di telefonia mobile per far posto al nuovo standard di rete 5G.