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Corruzione al Genio civile di Trapani, oggi la sentenza

Prevista per oggi la sentenza del processo scaturito dall’operazione Palude della Guardia di finanza. L’inchiesta sulla corruzione al Genio civile di Trapani, condotta nel 2018, portò alla luce una serie di presunte irregolarità e atti illeciti legati all’amministrazione e all’assegnazione degli appalti pubblici. Il Pm ha chiesto quattro condanne e otto assoluzioni. Tra gli imputati, Giuseppe Pirrello, 62 anni, ex capo del Genio Civile di Trapani, che ha retto l’incarico dal 2015 fino all’avvio delle indagini. E’ accusato, assieme agli altri imputati, di aver manipolato l’assegnazione di appalti pubblici, per favorire i propri interessi e quelli di un gruppo ristretto di imprenditori locali. Per lui il sostituto procuratore ha chiesto  8 anni di reclusione. Per Onofrio Pirrello, figlio dell’ex capo del Genio civile, sei anni e mezzo. Stessa pena per l’ingegnere Gaetano Vallone. Sei anni, invece, per Francesco Pirrello, piccolo imprenditore agricolo, cugino di Giuseppe. Secondo la tesi accusatoria Giuseppe Pirrello, attraverso lo studio tecnico intestato al figlio, avrebbe curato in prima persona numerose pratiche destinate ad essere trattate per competenza dall’ufficio da lui diretto, assicurando un trattamento di favore ai suoi clienti, con la complicità di alcuni dipendenti dello stesso Ufficio nonché di liberi professionisti.

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