di Valeria Marrone
L’Italia si trova difronte a una sfida cruciale per raggiungere gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni di gas climalteranti, e la Sicilia emerge come protagonista fondamentale in questa corsa verso la sostenibilità energetica. Secondo il piano REPowerEU, entro il 2030 l’Italia dovrà aggiungere 85 GW di potenza a nuovi impianti a fonti rinnovabili, di cui il 30% – pari a 25 GW – dovrebbe provenire dall’eolico, sia onshore che offshore. Le coste siciliane si presentano come un territorio ricco di potenziale per lo sviluppo dell’eolico offshore, con oltre 20 progetti già presentati per una potenza complessiva di 19 GW. Anita Astuto, responsabile Energia e vicepresidente di Legambiente Sicilia, sottolinea l’importanza di trasformare la regione in un vero e proprio hub delle energie rinnovabili, abbandonando l’idea di dipendere dalle fonti fossili e orientandosi invece verso l’innovazione e la riduzione dei costi energetici. Uno degli strumenti chiave per raggiungere questo obiettivo è l’eolico offshore, che non solo contribuirebbe alla riduzione delle emissioni, ma potrebbe anche rilanciare l’industria cantieristica locale, creando nuove opportunità occupazionali. Tommaso Castronovo, Presidente di Legambiente Sicilia, esprime il suo plauso per il parere positivo del Ministero della Cultura riguardo all’impianto eolico offshore galleggiante da 250 MW al largo delle Isole Egadi e dichiara: “Speriamo che questo sia un cambio di passo nei confronti degli impianti a fonti rinnovabili e dell’evoluzione che deve accompagnare i paesaggi rinnovabili con l’auspicio che ciò segni un cambio di rotta verso una maggiore accettazione delle energie rinnovabili e dell’evoluzione dei paesaggi che ne conseguirebbe”. Al momento l’unico impianto eolico in funzione nel Mediterraneo è a Taranto.
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