Tonno avariato a Trapani. Quattordici casi di intossicazione alimentare hanno fatto scattare l’allarme in città.
Le persone finite al pronto soccorso del Sant’Antonio Abate avrebbero consumato il prodotto ittico comprato, a quanto pare, in una pescheria. Tutte manifestavano gli stessi sintomi: nausea, vomito, diarrea, dolori addominali.
Colte da malore sono state costrette a ricorrere alle cure dei medici del nosocomio trapanese. Per due di loro è stato necessario il ricovero. Le loro condizioni, tuttavia non sono gravi. I medici, a scopo precauzionale, hanno deciso di tenerli in osservazione.
Gli altri pazienti, invece, ricevuta una prima assistenza sanitaria sono stati subito dimessi. Frattanto, i carabinieri del Nas hanno già avviato i controlli sulla filiera della pesca per ritirare dal mercato il tonno contaminato a tutela della salute pubblica.
Con l’arrivo della stagione estiva aumentano i rischi di intossicazione, soprattutto quando si consumano prodotti ittici di dubbia provenienza e conservati male. Nella fattispecie quando il tonno viene venduto a fette è più difficile capire se è un prodotto di qualità “Il primo segnale che deve metterci in allerta – sostengono gli esperti -è il colore delle carni. Poi dobbiamo verificare la loro solidità: se sono molli vuol dire che il pesce non è fresco”. Tra i consigli anche quello di comprare da rivenditori di fiducia.
