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Fallimento Acquasplash, chiesto il rinvio a giudizio degli amministratori

La Procura di Marsala ha chiesto il rinvio a giudizio degli amministratori, di diritto e di fatto, dell’Acquasplash di Campobello di Mazara. Si tratta di Carmelo Giannilivigni, Rosa Leone, Nicola Caruso e Alfredo Galbo. Bancarotta fraudolenta, autoriciclaggio e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, le ipotesi di reato.
Secondo l’accusa, gli indagati avrebbero «distratto l’intero complesso aziendale della Acquasplash srl, trasferendolo senza contropartita alla New Acquasplash, oltre che liquidità di cassa appartenenti a detta società, causando un danno patrimoniale rilevante e aggravando oltremodo il deficit fallimentare. Così facendo avrebbero, peraltro, compiuto atti fraudolenti sui beni della Acquasplash per sottrarsi al pagamento delle imposte». Gli imputati avrebbero, poi, sottratto parte delle scritture contabili della società fallita, così impedendo, sempre secondo l’accusa, la ricostruzione del patrimonio della società fallita. Si ipotizza, inoltre, che avrebbero causato il fallimento dell’Acquasplash «attraverso operazioni dolose, consistite nella progressiva omissione del pagamento delle imposte». L’indagine, delegata congiuntamente alla Direzione investigativa antimafia di Trapani e alla sezione di pg della Guardia di finanza presso la Procura di Marsala, nel maggio del 2022 era sfociata nell’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo, per un valore di 450 mila euro nei confronti degli indagati. Successivi accertamenti facevano emergere un deficit fallimentare complessivo per 2 milioni e 401mila euro. L’udienza preliminare davanti al Gup di Marsala per decidere sulle richieste di rinvio a giudizio è fissata per il prossimo 4 novembre.

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