Detto, fatto. I lavoratori ASU Beni Culturali lo avevano annunciato qualche giorno fa e adesso lo stanno facendo. Da cinque giorni, infatti, continuano le proteste per chiedere la stabilizzazione.
Una promessa fatta dalla Regione Sicilia qualche mese fa ma ancora non mantenuta.
E al momento non c’è stato nessun incontro con la Regione per discutere della loro stabilizzazione.
Una situazione che, ovviamente, ha portato ad un crescente malcontento tra tutti i lavoratori che avevano minacciato di bloccare le attività se non fossero stati ascoltati. E da giorni, in diverse province della Sicilia, lo stanno facendo.
Questa mattina, ad esempio, i lavoratori ASU Beni Culturali si sono radunati davanti il Museo Pepoli e hanno gridato a gran voce le loro richieste.
«Il Governo Regionale – avevano scritto, qualche giorno fa, i sindacati – ha mostrato il suo vero volto. Si è infatti rifiutato di ricevere i lavoratori. È andata in scena l’ennesima prova della totale mancanza di rispetto e considerazione verso chi, da anni, con dedizione e professionalità, mantiene vivo il patrimonio culturale della nostra isola».
Gli ASU ormai da anni operano in condizioni di precarietà. Motivo per cui chiedono una soluzione definitiva che possa garantire un futuro lavorativo sicuro. E sembrerebbe che, nonostante le numerose richieste di incontro e le promesse fatte dalle Istituzioni, non ci sia stato alcun progresso significativo.
Chiara Conticello
