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Nomine ASP, l’ira di Schifani

Era evidente che il Presidente Schifani non condividesse buona parte delle nomine che hanno portato alla individuazione dei nuovi direttore sanitari ed amministrativi nelle Asp isolane.

Aveva chiesto ai direttori generali di agire in autonomia e invece, lo dichiara lo stesso Schifani, la politica ha continuato a determinare gli assetti secondo logiche partitiche e personali sulle nomine ASP.
«Ho assistito a un balletto inqualificabile e lo dico assumendomene tutte le responsabilità».
Parole dure quelle di Renato Schifani: «Questo sistema è incancrenito. Mi preoccupa. Non voglio fare il Don Chisciotte, ma sto cercando di non fare sconti a nessuno anche perché non sono condizionabile. Nella sanità pubblica diverse cose non vanno. Io vado avanti per la mia strada. Non mi lascio manovrare da nessuno».
Il presidente Schifani afferma che la cancrena riguarda «non solo la sua maggioranza di governo ma tutto il sistema che si è stratificato e sovrapposto negli anni».
Anche per questo ha fatto inserire nei contratti dei direttori generali una clausola di decadenza, con dei parametri chiari che ne determineranno la decadenza, nel caso in cui tali paramenti non venissero rispettati.
«Mi riprometto, nei prossimi giorni, di tornare sull’aspetto ospedaliero, per vedere come funzionano le emergenze – ha concluso Schifani -. Farò qualche visita inaspettata. Devo rispondere a ciò che si sente dire, cioè che per una visita occorrono cinquecento giorni di attesa in una struttura pubblica. Noi abbiamo distribuito decine di milioni per abbattere le liste d’attesa. Sia sul pubblico che sul privato. Voglio capire bene quali sono i tempi di lista d’attesa anche dei centri privati. Se sono questi e sono lunghi valuteremo anche il ritiro di questi finanziamenti».

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