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A Pantelleria la Settimana Unesco della vite ad alberello


Sono iniziate, a Pantelleria, le celebrazioni per i dieci anni del riconoscimento UNESCO alla pratica della coltivazione della vite ad alberello, inserita nel Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità il 26 novembre 2014.
La cerimonia inaugurale, che ha avuto luogo nella sala Consiliare del Comune, ha visto l’eccezionale partecipazione di Fumiko Ohinata, Capo della Segreteria della Convenzione Unesco 2003 per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, per la prima volta in visita in Italia. Con lei l’ambasciatore Liborio Stellino, Rappresentante Permanente presso l’Unesco, e Pier Luigi Petrillo, direttore della Cattedra UNESCO dell’Università Unitelma Sapienza di Roma.
L’incontro è stato presieduto dal Sindaco Fabrizio D’Ancona alla presenza dei membri dell’Amministrazione Comunale, di Italo Cucci, Commissario Straordinario dell’Ente Parco Nazionale e di Sonia Anelli, Direttrice dello stesso Ente. Tra il pubblico presenti anche le autorità civili e militari dell’isola.
Un secondo incontro, aperto alla cittadinanza, è stato accolto in un Circolo Trieste colmo di pubblico. L’occasione ha visto la preziosa presenza di Claudio Barbaro, sottosegretario di Stato al Ministero dell’Ambiente. Durante la ricca serata si è ripercorsa la storia che ha portato alla valorizzazione della pratica agricola e al suo riconoscimento Unesco, dando voce ai veri protagonisti, ossia ai viticoltori eroici, che hanno raccontato le loro storte fatte di fatica, devozione e amore per la loro terra.
Tutto l’apprezzamento per questo lavoro è stato espresso con trasporto da Fumiko Ohinata, che ha saputo trasmettere, durante il suo discorso, la gioia di aver potuto conoscere questa realtà così particolare, fatta di vigneti, terrazzamenti, muretti a secco, di una natura modellata dalla fatica e dall’ingegno del popolo pantesco. E nelle sue parole l’orgoglio di rappresentare la Convenzione 2003 del Patrimonio Immateriale dell’Umanità. Qualcosa che non si può toccare con mano ma che tocca il profondo del cuore di tutti noi. “Racconterò la vostra storia”, ha detto “la storia di persone semplici e della loro bellezza nella vita quotidiana che non è scontata perché coltivate un’isola difficile dal punto di vista climatico. Un’isola molto ventosa, di origine vulcanica, secca e brulla. La vostra storia, ne sono certa, sarà di grande ispirazione a quelle comunità che stanno raccogliendo le vostre stesse sfide”.
Giuliana Raffaelli

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