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Mafia, l’ex senatore Papania risponde alle domande del Gip

L’ex senatore del Pd Nino Papania e l’ex vice sindaco di Alcamo Pasquale Perricone, coinvolti nell’operazione antimafia Irene, hanno risposto alle domande del Gip durante l’interrogatorio di garanzia. I due sono accusati di voto di scambio elettorale politico-mafioso. Al contrario degli altri due indagati, Francesco Coppola e Giosuè Di Gregorio che, invece, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Dieci le persone arrestato nel blitz della Dda di Palermo e della polizia di Trapani accusati, a vario titolo,

di associazione mafiosa, estorsione, spaccio di stupefacenti, traffico di influenze, violazione di segreto d’ufficio e detenzione illegale di armi.

Papania, impegnato nella ricerca di voti per il suo candidato alle Regionale del 2022 Angelo Rocca, secondo quanto emerge dall’inchiesta, si sarebbe rivolto alla famiglia mafiosa alcamese di cui, dopo gli arresti che decimarono i vertici, era diventato reggente Francesco Coppola, mettendo mani al portafogli e sborsando la somma di duemila euro. Soldi in cambio di voti, appunto.
L’ex senatore avrebbe agito con il sostegno dell’ex vice sindaco di Alcamo Pasquale Perricone che nell’operazione avrebbe svolto il ruolo di intermediario tra il fondatore del Movimento politico Via e il clan locale, riuscendo a strappare a Giosuè Di Gregorio, esponente della “famiglia” alcamese, la promessa di orientare i voti verso Angelo Rocca, con la benedizione del capomafia: “Dobbiamo votare a questo…questo è alla Regione…dobbiamo dare il voto a lui”. E a consegnare un primo acconto di 1500 euro a Di Gregorio sarebbe stato Perricone per conto di Papania: trenta banconote di cinquanta euro ciascuna. “E’ un acconto – diceva Di Gregorio, ignorando di essere intercettato – poi in questi giorni mi porta un’altra cosa”. Ergo,la restante somma del denaro pattuito. E Di Gregorio avrebbe anche organizzato, in un ristorante di Trapani una cena elettorale alla presenza del candidato che, però, restò fuori dall’Ars. Commentando il risultato delle Regionali, Di Gregorio dice: “Un mare di voti gli ho raccolto…Tra Marsala e Salemi… un mare di voti”. La sconfitta elettorale, però, non era stata presa bene da Papania che si sfoga con il suo autista, lamentandosi in particolare dell’operato di Perricone: “Pasquale lo scienziato della politica. E’ una testa di m…..a”. Ed ancora: “Ci ha fatto buttare duemila euro per mangiare una pizza con quattro spacciatori a Trapani”. Accuse anche a Di Gregorio: “E’ nuddru ammiscatu con nenti”.

All’autista, poi, l’ex senatore intercettato diceva di non andare spesso nel bar di Francesco Coppola in via Veneto perché quello era il suo quartier generale. Lì Coppola incontrava Di Gregorio che arrivava da Trapani. Il rischio era che i giovani agenti del commissariato di Alcamo -è scritto nell’ordinanza – che avevano sostituito quelli più anziani andati in pensione potessero immediatamente redigere una relazione di servizio. Dalla seconda metà di agosto e fino alle elezioni del 25 settembre del 2022 sarebbero stati monitorati numerosi incontri tra Di Gregorio e Perricone.
Papania è stato arrestato con l’accusa di voto di scambio elettorale politico-mafioso. Arrestato anche Pasquale Perricone. Angelo Rocca, invece, è risultato estraneo ai fatti.

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