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Siccità e agricoltura

La Sicilia, quest’anno, ha affrontato una delle emergenze idriche più gravi di sempre.

A subirne le conseguenze più gravi è stata soprattutto l’agricoltura che, da sempre, rappresenta per la Regione uno dei pilastri fondamentali dell’economia nella regione.

I disagi degli agricoltori, rimarcati più volte durante questi mesi anche da varie proteste portate avanti dai sindacati e dal settore agricolo, non sono passati inosservati.

La Giunta Regionale, infatti, ha approvato un piano di interventi di 40 milioni per sostenere le imprese agricole colpite dalla siccità.

Un intervento, questo, che nasce da un impegno congiunto tra il governo regionale e lo Stato, così da dare un sostegno concreto soprattutto per chi coltiva cereali, legumi e foraggi che, a causa della siccità, hanno subito perdite alquanto devastanti.

Si parla, infatti, di un danno complessivo all’agricoltura pari a 313 milioni di euro. Questa stima, però, riguarda solo i primi cinque mesi del 2024.

Nello specifico, i danni riguardano il 60 % delle colture di legumi, il 70 % dei cerali e l’80 % della foraggere.

A questi danni, già accertati dalla Giunta regionale Siciliana, si aggiungeranno poi quelli delle colture in corso.

Il sostegno alle aziende agricole, però, non arriva solo dalla Regione Sicilia. Anche il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste ha stanziato 15 milioni di euro. A questi, poi si aggiungono 10 milioni di euro previsti nella manovra finanziaria approvata dall’Assemblea Regionale Siciliana.

E poi ci sono 15 milioni che saranno erogati attraverso un bando del commissario delegato per l’emergenza idrica che è stato pubblicato lo scorso agosto.

L’impegno della Regione, insomma, sarebbe rapido e deciso.

O quanto meno è quello che ha ribadito l’assessore regionale all’agricoltura, Salvatore Barbagallo, parlando di agricoltori che avevano terminato l’annata con una grave perdita economica.

Una segnalazione, quella dell’assessore Barbagallo, che dimostra quanto sia necessario realizzare interventi tempestivi così da evitare che i danni economici del 2024 condizionino e compromettano anche la nuova stagione agricola.

Ma non solo contributi diretti per le imprese agricole.

La Regione, infatti, ha previsto interventi per l’integrazione salariale e a favore dei lavoratori agricoli, con l’obiettivo di sostenere l’occupazione in un momento di forte crisi.
Le risorse messe a disposizione sono, in totale, 15 milioni e saranno destinate per l’80 % alle istanze degli imprenditori agricoli, per il 20 % invece ai Comuni. Gli interventi finanziabili includono la captazione, raccolta e stoccaggio delle acque per uso agricolo e zootecnico, la costruzione di nuove vasche e serbatoi per la raccolta di acqua, la realizzazione di nuovi pozzi o il miglioramento di quelli esistenti, e la creazione di nuovi impianti di mini-desalinizzazione.

Tutti interventi infrastrutturali che sono necessari per garantire la sopravvivenza del settore agricolo in Sicilia di fronte a emergenze idriche future.

I fondi, però, non bastano. Bisognerebbe, infatti, realizzare delle strategie delle risorse idriche. C’è la necessità di un piano strutturale preciso che non causi più disagi del genere. Gli sforzi, è chiaro, sono tanti. Ma la sfida è tutt’altro che risolta. Il cambiamento climatico, infatti, minaccia di intensificare i periodi di Siccità.

La Regione, da un lato, starebbe puntando su una gestione più sostenibile delle risorse idriche con un coinvolgimento diretto degli agricoltori, così da rendere il sistema idrico più resiliente e sostenibile.

La Sicilia, insomma, guarda avanti e cerca di affrontare una delle più gravi emergenze del nostro tempo. C’è però bisogno di sforzi da parte di tutti: Istituzioni, lavoratori, cittadini. Ognuno, infatti, è chiamato a fare la propria parte per proteggere una risorsa preziosa come quella dell’acqua.

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