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Quando una partita è una questione… di piedi

Tra rabbia e sanzioni, la lente arbitrale su Trapani-Virtus Bologna

Al Pacino ci ha insegnato che la vita è una questione di centimetri. Se dovessimo vedere la gara tra Trapani Shark e Virtus Bologna, potremmo dire che la vittoria passa da un piede. Un piede dentro o un piede fuori e tutto cambia.

A 10 secondi dal termine Pajola aveva un piede fuori. Sappiamo come è finita. Qualche minuto prima, invece, era il presidente Antonini ad avere un piede dentro. Un festeggiamento troppo passionale, con l’euforia di Robinson che riporta Trapani avanti sul 76 a 75. Time out per Banchi e Antonini che da il 5 allo stesso giocatore americano che ha mostrato tutta la sua classe. Ma era troppo dentro il campo il presidente: multa di 5 mila euro.

Insomma, resta il rammarico: l’instant replay, per la prima volta nella storia cestistica di questa città, è stato utilizzato quando mancavano 9 minuti e 42 secondi al termine del secondo quarto. Per il piede di Pajola, però, non era utilizzabile. Sono ben specifiche le occasioni per utilizzare il supporto tecnologico e in questa occasione non c’è stato nessun fischio, quindi non può essere richiesto.

In Italia, la possibilità di utilizzare una tecnologia capace di assistere gli arbitri nelle proprie decisioni non era mai stata accolta nel basket italiano fino alla stagione 2004/2005. Proprio nel giugno del 2005 lo scudetto della Fortitudo, con Repesa in panchina, fu sancito proprio grazie all’Instant Replay: buono il canestro del compianto Douglas con buona pace dell’amico di Trapani Lino Lardo che allora allenava l’Olimpia Milano. Come detto… Questione di centimetri o di piedi…

Francesco Tarantino

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