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Guerra totale in Medio Oriente

di Valerio Antonini

E alla fine tanto tuonò che piovve. Le mie previsioni di un attacco iraniano molto veemente contro Israele sarebbero state non quotate da qualsiasi bookmaker internazionale e si sono verificate. La catena di comando iraniano, la guida suprema che risponde al nome di Ali Khamenei, ha premuto il pulsante rosso ed ha autorizzato il massiccio invio di missili sul territorio israeliano, per rivendicare l’uccisone del capo di Hezbollah Hassn Nasrallah e quella del leader di Hamas Ismail Haniyeh, e che a differenza dell’attacco precedente, ha toccato in più punti il suolo tra Tel Aviv e Gerusalemme lasciando ferite profonde certamente nello spirito sionista. Il dissennato attacco di Netanyahu a chiunque fosse vicino all’Iran (Da Hamas, ad Hezbollah agli Houti Yemeniti) non poteva rimanere più senza risposta, visto la totale assenza dell’Onu dal prendere qualsiasi decisione diplomatica forte per evitare il protrarsi di un massacro assurdo e sconsiderato sia a Gaza che a Beirut. Troppo forte il divario dai 2000 morti israeliani del 7 Ottobre 2023 ai 30 mila e più morti sciiti che ha lasciato sul campo il continuo bombardamento degli israeliani. Fare oggi differenze tra terroristi islamici e Netanyahu è veramente difficile da spiegare a chiunque sia imparziale e non legato a doppio mandato ad uno dei due fronti.

E’ chiaro che ora Netanyahu non si farà certo pregare per reagire ulteriormente. E il rischio è un’escalation globale per una guerra che a mio parere non sarebbe solo tra Israele e Iran, ma coinvolgerebbe Europa e Stati Uniti da un lato insieme ad Israele e Russia, Cina dall’altro insieme all’Iran ed a tutti quei paesi considerati dall’Occidente “paesi canaglia” ma che grazie anche a Netanyahu oggi si sentono molto più autoritari e “democratici” rispetto a prima. Il tutto senza considerare che l’Iran potrebbe aver completato il processo di produzione di quell’arma nucleare che, come nel caso della Corea del Nord nel Sud Est Asiatico, potrebbe cambiare per sempre gli equilibri nel Medio Oriente.

Questo scenario è tanto più plausibile che in diversi paesi nel mondo si riuniscono nelle ultime ore i direttivi politici militari per valutare le varie opzioni. Nulla è più escluso anzi tutto appare oggi possibile anche lo scenario più drammatico per il Mondo intero.

Ma perché si è arrivato a tutto questo? Chi ne beneficia veramente? Perché dal 2020 , anno in cui il Mondo venne letteralmente fermato per mesi per via di una epidemia di cui oggi i contorni sono sempre più confusi e aleatori , stiamo vivendo escalation sempre più drammatiche con la totale perdita di quell’equilibrio politico militare che persisteva dalla seconda guerra mondiale ? Quell’equilibrio evidentemente si è rotto ed oggi ognuno va nella sua direzione a difesa e tutela di un piano politico che non è più Mondiale ma territoriale con due fronti dominanti (USA / Europa da un lato e BRICS dall’alto);

In tutto questo, l’Italia è direttamente coinvolta visto la presenza di oltre 1000 militari biacorossoverdi su territorio che dovrebbero a mio parere essere immediatamente evacuati visto il delicatissimo momento che si sta vivendo a Gerusalemme. Riuscirà la nostra Giorgia Nazionale ad evitare perdite italiane? Lo speriamo, perché rischiare oggi è più diabolico che errare.

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