Riceviamo e pubblichiamo la lettera (firmata) di un cittadino che si è scontrato con la burocrazia del Comune di Trapani. A scanso di equivoci: utilizziamo la locuzione “lettera firmata” perché così usa nel linguaggio delle redazioni; in realtà il nostro cittadino lettore/telespettatore ci ha inviato una mail, sistema in uso da oltre 20 anni di cui siamo dotati e che utilizziamo.

Sono una persona che ha l’esigenza di prendere la residenza presso il comune di Trapani. Dopo varie ricerche sul web, per capire come muoversi in questo momento emergenziale, e non trovando informazioni utili, provo a chiamare. Per circa una settimana, una chiamata al giorno, nessuna risposta. Nel frattempo scarico i moduli e compilo la pratica e decido di andare presso la sede sita a largo S.Francesco di Paola, per sfortuna mia era il giorno di chiusura e provo a chiamare e ottengo risposta. Dalla telefonata emerge il fatto che in quella settimana avevano avuto disservizi informatici, propongo un appuntamento e mi viene negato perché occorre presentarsi direttamente. Oggi approfittando della giornata libera, mi avvio alle 8.30, orario di apertura, e scopro che occorre prendere un “numeretto” generico, senza indirizzamento presso un determinato ufficio, e chiedendo intorno, scopro che il numero fa riferimento a qualsiasi servizio. Dopo 20 minuti di attesa, un operatore chiede i numeri di ciascuno e la motivazione della richiesta, e inizia a dire che per la richiesta di residenza non c’è più posto (alle 8.30!). Nel frattempo ascolto le varie richieste e lamentele di persone che arrivano anche da Palermo e gli viene proposta la stessa risposta da settimane, anche per un semplice certificato. L’operatore dopo un po’ chiede supporto ad un collega dell’ufficio anagrafe. Arrivato all’ingresso inizia a dare informazioni ai presenti. Nel mio caso ho proposto di lasciare i documenti già compilati, ma la sua risposta è stata la seguente: “abbiamo pratiche su pratiche e se lasci la tua non la prendiamo in considerazione”. Allora ho proposto uno dei metodi indicati per la presentazione della domanda, ovvero invio via fax, mi ha risposto che non considerano le richieste perché quando arrivano sono illeggibili. Via email non accettano nulla.
Adesso, la mia non vuole essere una lamentela, ma il comune di circa 70mila abitanti, può ridursi ad avere un solo punto di riferimento per tutte le richieste? È possibile che nel 2020 e dopo quasi un anno di emergenza non aver ottimizzato il lavoro? Prenotazioni, delega presso altre strutture per ritiro di certificati ecc ecc…?
Forse avete già gestito queste segnalazioni, ma credo che se vogliamo crescere, migliorare, e mostrare la qualità di una città,  mi sembra assurdo subire una gestione stile anni 50. I tempi sono cambiati, e le cose semplici vanno fatte in modo diverso.