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Il regalo di Natale

Il Trapani Calcio srl in caso di ripartenza dovrà scontare 8 punti di penalizzazione. L’ha deciso il Tribunale Federale Nazionale, che ha inflitto anche 6 mesi di inibizione all’amministrazione unico Marco Salucci.

di Federico Tarantino

Il Trapani Calcio srl se vorrà ripartire in un campionato della Figc dovrà fare i conti con la difficile realtà. Il Tribunale Federale Nazionale, infatti, ha inflitto otto punti di penalizzazione al club granata se vorrà iscriversi ad un campionato nella prossima stagione. Al contempo l’organo di giustizia sportiva ha inflitto sei mesi di inibizione nei confronti dell’amministratore unico Marco Salucci. Una decisione da parte del Tribunale Federale Nazionale che fa seguito al precedente deferimento della procura che avrebbe riscontrato una serie di irregolarità in ordine al pagamento degli emolumenti dovuti a diversi tesserati, lavoratori dipendenti e collaboratori addetti al settore sportivo. Nella fattispecie, il Trapani non avrebbe rispettato la scadenza del 30 settembre che prevedeva il pagamento di emolumenti per la mensilità di giugno 2020. Inoltre per il periodo gennaio-giugno 2020 non sarebbero state versate le ritenute Irpef e i contributi Inps dei titolari dei contratti con compensi annui lordi inferiori a cinquantamila euro. Le motivazioni ben precise verranno comunque fornite dal Tribunale Federale Nazionale nelle prossime settimane.

Intanto è atteso in queste ore il parere del Tribunale di Trapani sul bilancio presentato lo scorso 23 novembre che richiedeva dei chiarimenti di fronte ai legali dei creditori del club granata. Le difficoltà riscontrate in particolar modo sarebbero riconducibili a crediti che il Trapani vanta dalla lega e, per il momento, non ricevuti. Somme pari a 346mila euro con la lega che attende il benestare da parte di tribunale per versarli. Nel mezzo ci sono i dipendenti, i fornitori e gli ex calciatori che hanno presentato l’istanza di fallimento e che attendono novità che potrebbero giungere entro domani. Data fissata in precedenza dal giudice, come termine ultimo di consegna alla cancelleria della proposta del piano di concordato della società trapanese. Il giudice potrebbe anche ritenere la contabilità depositata non attendibile. Un’eventuale decisione del Tribunale di Trapani che di fatto potrebbe portare all’improcedibilità del piano di concordato e, di conseguenza, al possibile avvio del fallimento della società.

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