di Federico Tarantino
Non ci sarà nessun meno otto per il Trapani nella stagione 2021/2022. Il Trapani Calcio srl è stato dichiarato fallito nel pomeriggio d’ieri. Il Tribunale ha ritenuto improcedibile il piano di concordato presentato dalla società. La contabilità depositata non sarebbe stata sufficientemente aggiornata come evidenziato anche dalla relazione di presentazione a cura del commercialista del club, che non sarebbe stato in grado di aggiornare l’ultimo mese del bilancio presentato lo scorso 23 novembre. Curatore fallimentare del club granata sarà Alberto Piacentino, già commissario giudiziale. Il curatore subentra nella gestione della società e cercherà di riscuotere l’attivo possibile, per poi formulare il piano di riparto per cui andrà a corrispondere in proporzione le somme ai vari creditori.
Una parola fine nei confronti del Trapani Calcio srl già annunciata nel corso della passata stagione, fino a giungere alla estromissione avvenuta nello scorso mese di ottobre. Una fine definitiva all’epoca migliore, per il momento, del calcio a Trapani. Questa società è stata l’unica delle diverse che si sono alternate in 115 anni di storia a raggiungere la serie B. Un sogno vissuto ad occhi aperti, che, solo guardato all’indietro dà la consapevolezza di quanto scritto nelle pagine della storia del calcio trapanese.
Il Trapani Calcio srl ieri è fallito: una decisione che potrebbe anche agevolare una rinascita con una società nuova che si chiamerà anch’essa Trapani, indosserà la maglia granata e punterà alla partecipazione del campionato di serie D. I mesi che accompagneranno il termine dell’attuale stagione saranno quelli utili per scoprire i possibili nuovi investitori del calcio a Trapani. Renato Picciotto ed il comitato “C’è chi il Trapani lo ama” sono gli spettatori, già annunciati, di quanto avvenuto ieri pomeriggio. Possibile che ci sia anche qualche altro attore che sapientemente abbia ascoltato da lontano.
