Il Comandante Interregionale Carabinieri “Culqualber”, Generale di Corpo d’Armata Carmelo Burgio, oggi ha fatto visita al Comando Provinciale di Trapani, portando il suo saluto anche al personale delle Compagnie di Alcamo e Mazara del Vallo, nonché delle Stazioni di Campobello di Mazara, Catalafimi-Segesta ed Erice. Burgio, lo ricordiamo, da Tenente colonnello è stato in servizio proprio a Trapani, a capo del comando provinciale, per poi assumere, qualche anno dopo un comando operativo in Iraq. Il Generale C.A. Burgio, che oggi comanda i Carabinieri di Sicilia e Calabria, è stato accolto dal Comandante Provinciale Colonnello Gianluca Vitagliano, ed ha incontrato, nel cortile interno della caserma di via Orlandini, una rappresentanza dei Carabinieri in servizio.

Valori, onestà e sacrificio

Nel corso della visita il Generale ha rivolto ai militari dell’Arma impegnati in prima linea nel trapanese, parole di apprezzamento per il costante impegno profuso nelle attività di prevenzione e repressione dei reati attuata sul territorio. Il Generale ha espresso anche il ringraziamento per lo spirito di sacrificio e abnegazione mostrato durante l’emergenza sanitaria, in particolare in favore delle fasce più deboli della popolazione. Il Comandante Interregionale ha quindi voluto richiamare l’importanza di continuare ad onorare quotidianamente con impegno, onestà e sacrificio l’importante bagaglio di tradizioni e di valori tramandati nei oltre 200 anni di storia dell’Arma dei Carabinieri.

Il contrasto alla criminalità comune e organizzata.

Il Generale ha voluto consegnare alcune ricompense in favore del personale che si è distinto nelle indagini dell’operazione “MAFIABET” che, sotto la guida della DDA di Palermo, ha ricostruito l’ascesa di un imprenditore nel settore delle scommesse e dei giochi on line, favorita da cosa nostra trapanese che, grazie al capillare controllo del territorio e al sistematico ricorso ai consueti metodi intimidatori, facilitava l’installazione, in numerosi esercizi commerciali della zona, di device per le scommesse on line gestite dalle società di uno degli arrestati, alcune delle quali di diritto maltese. Tale ascesa era stata ripagata, dall’imprenditore, con cessioni di denaro ad esponenti di vertice dei mandamenti mafiosi di Mazara del Vallo e Castelvetrano, nonché a parenti del latitante Matteo Messina Denaro. L’operazione, conclusasi con l’arresto di cinque persone per associazione mafiosa, estorsione, corruzione elettorale aggravata e altro, aveva consentito anche di eseguire un sequestro di beni (tra cui denaro contante e lingotti d’oro) per circa due milioni di euro, finalizzato alla confisca e disposto dalla Procura di Palermo nei confronti di 8 società e imprese individuali che gestivano non solo giochi on line, ma anche esercizi commerciali quali rivendite di tabacchi, autonoleggi, bar, società di servizi.