di Fabio Pace
Nel passato, neppure molto remoto, si utilizzava spesso il termine famigerato per indicare quelle persone che ripetutamente violavano la legge. Una sorta di marchio, un giudizio etico che una comunicazione più accorta praticata nelle redazioni ha ormai archiviato. Eppure Il signor Francesco Calamia da Campobello di Mazara, 36 anni, da un paio di mesi a questa parte sta facendo di tutto per guadagnarsi l’accostamento dell’aggettivo famigerato al suo nome. Senza voler attribuire alcuno stigma, quindi, raccontiamo dell’ennesimo arresto di Francesco Calamia, arrestato dai carabinieri di Castelvetrano per essere stato colto nella fragranza di reato di evasione, fuori dall’abitazione dove avrebbe dovuto rimanere agli arresti domiciliari dallo scorso 3 febbraio, con l’obbligo del braccialetto elettronico. La spiegazione di Calamia ai carabinieri per la violazione dei domiciliari avrebbe anche una sua logica: ha lasciato l’abitazione, a suo dire dopo aver avuto dissidi con gli occupanti della casa dove stava scontando la detenzione. Da qui la decisione di cambiare abitazione comunicando telefonicamente il nuovo indirizzo. Probabilmente motivazione perfino valida, ma soluzione non praticabile senza l’autorizzazione del magistrato e una preventiva richiesta per le vie legali. Tuttavia proprio la magistratura, comprendendo le ragioni del signor Calamia nel convalidare l’arresto operato dai carabinieri ne ha nuovamente disposto gli arresti domiciliari, ma questa volta nella nuova dimora. Calamia, lo ricordiamo ha inanellato una serie di reati per il quale è stato arrestato tre volte dai Carabinieri delle Compagnie di Mazara e Castelvetrano. La prima volta fermato per il possesso di 40 grammi di cocaina e in un paio di occasioni successive ha provocato diversi incidenti stradali a Campobello di Mazara con conseguenze per altre ignare persone e danni a decine di autovetture in sosta, violando diverse norme del codice della strada, guidando senza patente (già ritirata per precedenti violazioni), non fermandosi all’ALT dei Carabinieri, omettendo il soccorso alle persone coinvolte.
