Dopo una settimana di conferme e nulla osta della Regione Siciliana, in attesa di siglare il protocollo inviato da Confapi Sicilia e Sicindustria sulla campagna vaccinale nelle aziende associate, prosegue la mappatura e la ricognizione dei lavoratori e familiari da vaccinare.

“Abbiamo lavorato, tutta la settimana, rispondendo alle tante domande e richieste pervenute dagli imprenditori associati. Nella sola giornata di ieri, 30 aziende in più, iscritte a Confapi Sicilia, hanno manifestato la loro adesione all’iniziativa con un conteggio totale di circa 10 mila, tra lavoratori e familiari, disponibili alla vaccinazione. Un segnale importante che arriva da tutte e nove le province in cui Confapi Sicilia opera attivamente da 2 anni e mezzo. Segnale che il ricorso alle vaccinazioni nel settore produttivo ed economico sembrano essere l’unica via d’uscita sia dall’emergenza sanitaria sia di quella economica” sostiene la Presidente della Confederazione delle Piccole e Medie Industrie (Confapi) Sicilia, Dhebora Mirabelli.

Confapi Sicilia, ha avuto modo di ascoltare anche i sindacati CGIL, CISL e UIL, venerdì scorso riscontrando la disponibilità a sensibilizzare e informare i loro Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS). Procedono, infatti, i lavori del Comitato Territoriale Covid-19 di Confapi Sicilia, CGIL, CISL e UIL con l’identificazione dei componenti e con un’azione e intervento di supporto e sostegno, ove richiesto dalle aziende, all’attuazione della campagna vaccinale. “ConFare Paritetico” è il nuovo strumento attuativo della pariteticità e welfare bilaterale a servizio di aziende e lavoratori di Confapi Sicilia.

“Adesso – conclude la Presidente Confapi Sicilia, Dhebora Mirabelli – siamo pronti a passare all’operatività, manca una data di sottoscrizione da parte della Regione, che mi hanno assicurato non tarderà ad arrivare in settimana, e poi anche qui in Sicilia possiamo, grazie anche alle nostre associate, raccogliere le registrazioni ufficiali sulla banca dati online di tutte le persone da vaccinare. Le aziende che hanno dato il consenso e la disponibilità hanno già attivato le interlocuzioni con i loro medici”