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Stasera al “Bouganville” si parlerà d’Afghanistan

Nella rassegna curata da Giacomo Pilati con Farhad Bitani.

Lo scrittore afghano che vive in Italia, in questi giorni a Trapani, sarà questa sera a San Vito Lo Capo ospite della rassegna curata da Giacomo Pilati “Libri, autori e Bouganville”. Nei giorni scorsi era già stato nei nostri studi televisivi per una lunga intervista durante la quale si è soffermato sulla svolta epocale che ha interessato l’Afghanistan in questi giorni con la presa del potere – nuovamente dopo 20 anni – dei Talebani.
Farhad Bitani (nato a Kabul nel 1986) è uno scrittore afghano, ultimo figlio di un generale di Corpo d’Armata, che ha servito come ufficiale nell’Esercito del suo Paese durante la missione ISAF (autorizzata dall’ONU contro i talebani). Nel 2012 si è congedato dall’Esercito per dedicarsi alla promozione della pace e del dialogo interreligioso e interculturale. La sua autobiografia “L’ultimo lenzuolo bianco” (edita nel 2020 da Neri Pozza 2020) sarà lo spunto del confronto con Pilati questa sera ripercorrendo i primi anni dell’infanzia quando si abituò a vivere a contatto con la guerra della quale sperimenta tutte le passioni attraverso i successi e le sconfitte del padre che verrà arrestato nel 1997, una volta caduto nelle mani dei Talebani. Farhad vivrà due anni a Kabul in condizione di estrema povertà con la famiglia.

Nel 1999 il padre riesce a evadere dal carcere talebano di Kandahar e la famiglia si trasferisce in Iran. Nel 2002, con l’inizio dell’operazione Enduring Freedom ritorneranno a Kabul. Due anni dopo il padre di Farhad viene nominato addetto militare presso l’Ambasciata dell’Afghanistan in Italia e nel 2005 la famiglia si stabilisce a Roma.

Nel 2006 Farhad è ammesso al 188º corso dall’Accademia Militare di Modena; completato il biennio in Accademia si trasferisce a Torino. Tre anni più tardi, durante un periodo di licenza in Afghanistan, subisce un attentato da parte di un commando di Talebani. Sopravvissuto miracolosamente all’attacco, incomincia una riflessione sulla propria vita che lo conduce a un radicale cambiamento: depone le armi, chiede e ottiene asilo in Italia, dove incomincia un intenso lavoro di informazione e dialogo interreligioso e interculturale. La guerra, la sua infanzia, l’Afghanistan che era cambiato in meglio, la condizione delle donne e, soprattutto, la vera natura dei Talebani, sono stati l’argomento dell’intervista che ha rilasciato a Telesud e che potete già trovare sui nostri Social verrà, poi, trasmessa, lunedì 30 agosto alle 21 e poi in replica alle 23 a “Res Publica, Sicilia chiama Europa”. Farhad, comunque, ai nostri microfoni ha detto che secondo lui si è ancora in tempo per “salvare il suo Afghanistan”: e lo si fa soprattutto attraverso la cultura. Questa sera, intanto, lo potrete seguire a San Vito Lo Capo.

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