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Trapani, soluzioni per non chiudere la piscina comunale di via Tenente Alberti

Arriva la solidarietà anche da strutture sportive palermitane

La piscina comunale di via tenente alberti a Trapani non può e non deve rimanere chiusa. La struttura, affidata all’associazione sportiva ASD Aquarius, sta ricevendo la solidarietà e l’appoggio di tanti cittadini ed anche di altre associazioni sportive. Dopo la chiusura annunciata martedì scorso è in atto una raccolta firme per ”far sentire la voce dei cittadini alle istituzioni”.

La piscina ha chiuso, di fatto, per il caro bollette. E non è l’unica in Sicilia, purtroppo. Una situazione che, in qualche maniera, si sta cercando di bypassare con l’aiuto delle istituzioni e non solo.

Chiedere una riqualificazione economica è l’unica strada percorribile per permettere e garantire una gestione equa”, dichiara Sergio Di Bartolo, presidente dell’associazione. Nella petizione intitolata ”salviamo la piscina comunale di Trapani” diretta al sindaco di Trapani Giacomo Tranchida e all’assessore allo sport Vincenzo Abbruscato si legge: ”Nell’ultimo trimestre, per l’energia elettrica, si è passati da una spesa di 10.555,00 euro a quella scandalosa di 20.255,00 euro, con aumenti che sfiorano il 100%“.

Stessa cosa per il gas per riscaldare ambienti, acqua della vasca e acqua sanitaria, si è passati da una spesa di 12.050,00 euro nel 2019 a quella di oltre 25.000,00 euro del 2021 e sempre pressoché con gli stessi consumi. Tutti i collaboratori, sono arrivati al punto di voler donare il compenso di febbraio per dare una mano all’associazione dove lavorano da oltre 15 anni.

Rinegoziare i termini della convezione garantirebbe tutti i posti di lavori, ad oggi a rischio. Tra le soluzioni che potrebbero consentire la riapertura si annoverano la possibilità di un aumento delle tariffe da applicare al pubblico congiuntamente ad una sensibile diminuzione del canone di affitto, ed ancora un l’erogazione di un contributo che, come ci spiega la dirigenza, in emergenza covid, stando ad alcune delibere di altri comuni in situazioni simili, potrebbe esser concesso, laddove l’amministrazione comunale abbia fondi a sufficienza disponibili. Ancora Sergio Di Bartolo, a supporto dell’iniziativa scrive: “Perché voglio essere capofila nella promozione dello sport come mezzo per uscire da questo isolamento sociale”.

Da Palermo, intanto, due società natatorie palermitane sono pronte a dare contributo per tenerla aperta almeno un mese.

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